CARONÍA – Dopo mesi di silenzio ecco emergere alcune novità sul giallo di Caronìa che vide coinvolti Viviana Parisi e il piccolo figlio, Gioele Mondello.
Secondo quanto sarebbe emerso, pare che la Procura incaricata sarebbe intenzionata ad archiviare le indagini con l’ipotesi di suicidio omicidio. Critico su questa posizione il consulente nominato dalla famiglia Mondello, il criminologo Carmelo Lavorino.
Quella dell’archiviazione sembrava già da tempo l’ipotesi maggiormente accettabile dopo che gli ultimi accertamenti effettuati avrebbero escluso la morte provocata dall’aggressione di animali selvatici. Secondo Lavorino, però, sarebbero stati fatti degli errori di valutazione fin dall’inizio della tragedia che avrebbero portato alla decisione – non ancora assunta – dell’archiviazione.
Il giallo di Caronìa
Lo scorso 3 agosto Viviana Parisi sparì con il figlioletto Gioele Mondello. Dopo essere scattato l’allarme, i corpi di madre e figlio vennero trovati nelle campagne di Caronìa, provincia di Messina, privi di vita.
Il caso ebbe da subito un riscontro mediatico non indifferente, grazie anche ai numerosi appelli pubblicati sui social network da Daniele Mondello, marito e padre delle vittime.
Da subito iniziarono a circolare ipotesi e teorie su possibili errori commessi dagli inquirenti durante le ricerche e le cause del decesso. Sin dall’inizio la strada maggiormente battuta fu quella dell’omicidio-suicidio, ma le condizioni in cui vennero ritrovati i corpi a distanza di giorni dalla scomparsa resero ancora più difficile il lavoro degli inquirenti.
Questa ultima considerazione nel corso dei mesi sarebbe stata smentita dal padre di Viviana, Luigino Parisi, che avrebbe difeso più volte la figlia. Anche l’avvocato del marito avrebbe più volte negato questa possibilità.
Nelle prossime settimane sono attesi i risultati delle ultime perizie svolte, prima della possibile archiviazione delle indagini che per mesi sono state svolte senza sosta nella speranza di trovare delle domande.
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