Mattarella celebra il 75esimo anniversario della Liberazione all’Altare della Patria: omaggio “privato” in ricordo dei caduti

Mattarella celebra il 75esimo anniversario della Liberazione all’Altare della Patria: omaggio “privato” in ricordo dei caduti

Scene che difficilmente si dimenticheranno. Il Presidente della Repubblica ha celebrato il 75esimo anniversario della Liberazione in un modo alternativo – imposto dall’emergenza sanitaria da Covid-19 in atto nel nostro Paese – ma altrettanto significativo. Sergio Mattarella, infatti, da solo, con la mascherina si è recato all’Altare della Patria con una scorta a seguito ridotta al minimo che lo ha aspettato ai piedi del monumento senza salire con lui.

Dopo aver percorso tutta la scalinata del Vittoriale, due corazzieri hanno portato insieme al Capo dello Stato una corona per onorare il “Milite Ignoto”, che rappresenta coloro che sono morti in guerra ma mai identificati.  Successivamente, un trombettiere ha suonato il “silenzio“, classico delle cerimonie militari. Un omaggio quasi privato in ricordo dei caduti, mancando anche il classico discorso per la Festa della Liberazione.

Su Facebook ecco che il Presidente invia il seguente messaggio: “Nella primavera del 1945 l’Europa vide la sconfitta del nazifascismo e dei suoi seguaci. L’idea di potenza, di superiorità di razza, di sopraffazione di un popolo contro l’altro, all’origine della seconda guerra mondiale, lasciò il posto a quella di cooperazione nella libertà e nella pace e, in coerenza con quella scelta, pochi anni dopo è nata la Comunità Europea. Oggi celebriamo il 75esimo anniversario della Liberazione, data fondatrice della nostra esperienza democratica di cui la Repubblica è presidio con la sua Costituzione“.

E ancora: “La pandemia del virus che ha colpito i popoli del mondo ci costringe a celebrare questa giornata nelle nostre case. Ai familiari di ciascuna delle vittime vanno i sentimenti di partecipazione al lutto da parte della nostra comunità nazionale, così come va espressa riconoscenza a tutti coloro che si trovano in prima linea per combattere il virus e a quanti permettono il funzionamento di filiere produttive e di servizi essenziali. Manifestano uno spirito che onora la Repubblica e rafforza la solidarietà della nostra convivenza, nel segno della continuità dei valori che hanno reso straordinario il nostro Paese“.



Prosegue: “In questo giorno richiamiamo con determinazione questi valori. Fare memoria della Resistenza, della lotta di Liberazione, di quelle pagine decisive della nostra storia, dei coraggiosi che vi ebbero parte, resistendo all’oppressione, rischiando per la libertà di tutti, significa ribadire i valori di libertà, giustizia e coesione sociale, che ne furono alla base, sentendoci uniti intorno al Tricolore. Nasceva allora una nuova Italia e il nostro popolo, a partire da una condizione di grande sofferenza, unito intorno a valori morali e civili di portata universale, ha saputo costruire il proprio futuro. Con tenacia, con spirito di sacrificio e senso di appartenenza alla comunità nazionale, l’Italia ha superato ostacoli che sembravano insormontabili“.

Ha aggiunto: “Le energie positive che seppero sprigionarsi in quel momento portarono alla rinascita. Il popolo italiano riprese in mano il proprio destino. La ricostruzione cambiò il volto del nostro Paese e lo rese moderno, più giusto, conquistando rispetto e considerazione nel contesto internazionale, dotandosi di antidoti contro il rigenerarsi di quei germi di odio e follia che avevano nutrito la scellerata avventura nazifascista“.

Infine: “Nella nostra democrazia la dialettica e il contrasto delle opinioni non hanno mai, nei decenni, incrinato l’esigenza di unità del popolo italiano, divenuta essa stessa prerogativa della nostra identità. E dunque avvertiamo la consapevolezza di un comune destino come una riserva etica, di straordinario valore civile e istituzionale. L’abbiamo vista manifestarsi, nel sentirsi responsabili verso la propria comunità, ogni volta che eventi dolorosi hanno messo alla prova la capacità e la volontà di ripresa dei nostri territori“.

E poi si rivolge a tutti gli italiani: “Cari concittadini, la nostra peculiarità nel saper superare le avversità deve accompagnarci anche oggi, nella dura prova di una malattia che ha spezzato tante vite. Per dedicarci al recupero di una piena sicurezza per la salute e a una azione di rilancio e di rinnovata capacità di progettazione economica e sociale. A questa impresa siamo chiamati tutti, istituzioni e cittadini, forze politiche, forze sociali ed economiche, professionisti, intellettuali, operatori di ogni settore. Insieme possiamo farcela e lo stiamo dimostrando. Viva l’Italia! Viva la Liberazione! Viva la Repubblica!“.

Fonte Foto: Ansa.it