CATANIA – Resta ancora scosso il mondo del teatro siciliano dopo l’improvvisa scomparsa dell’attore Costantino Carrozza, avvenuta ieri sul palcoscenico del teatro Valentino di Catania.
L’attore Alfio Guzzetta ha deciso di regalare un ricordo del compianto collega dichiarando: “Il mio incontro con Carrozza è avvenuto nel lontano 1978 quando mise in scena l’opera ‘Catilina’ alla Sala Magma, quando ancora portava il nome di Teatro Gruppo. Di lui ho comunque un ricordo molto positivo, in quell’occasione ho avuto modo di vederlo nelle vesti di attore e regista, accompagnato da attori romani di un certo spessore. Purtroppo nell’arco degli anni le nostre strade si sono divise, ma ho sempre seguito da lontano i suoi lavori”.
Una testimonianza importante arriva anche dall’attrice catanese Letizia Tatiana Di Mauro che deve proprio a Costantino Carrozza la sua preparazione artistica: “Ho cominciato il mio percorso di studi con lui nel 2000, quando mi sono iscritta alla scuola di recitazione del teatro Valentino. Durante il mio periodo di formazione ricordo Carrozza come un insegnante molto attento. Riusciva a creare una grande complicità pur mantenendo una certa autorità che lui sosteneva essere utile al nostro percorso artistico”.
L’attrice definisce Carrozza come “portatore sano di gavetta”: “Lui veniva da un’impostazione classica grazie alle diverse collaborazioni con Il Piccolo Teatro di Milano, motivo per il quale ha preferito sempre farci esibire in opere di autori come Pirandello e Molière. È stato il primo a credere in me e a farmi salire sul palco per interpretare ruoli importanti come quello di Agata de ‘Il piacere e l’onestà’. Ricordo che il giorno dopo la prima di questo spettacolo ricevetti un’ottima critica da Sergio Sciacca. Allora Carrozza mi chiamò e disse: «Queste cose non accadono sempre, per questo la ricorderai per tutta la vita!»”.
“Questa impostazione classica – conclude l’attrice – mi ha permesso di avere una gavetta diversa da quella dei miei colleghi, ad esempio Carrozza durante il nostro sodalizio artistico mi affidò la parte importante della fiaba ‘Vestiti dell’imperatore’. In quell’occasione ho potuto mettere in gioco tutta me stessa dovendo cantare, recitare e ballare allo stesso tempo. Lui mi incoraggiò dicendomi che se fossi riuscita in questa impresa avrei potuto raggiungere ogni obiettivo. Con il senno di poi posso affermare che aveva ragione perché se oggi sono diventata l’attrice Letizia Tatiana Di Mauro lo devo soprattutto a lui”.