CATANIA – Dalla Porto Empedocle di Andrea Camilleri per la “Strada degli Scrittori”, alla Racalmuto di Leonardo Sciascia per il contest “Ars Legendi”, fino alla prestigiosa rassegna LicatAutori a firma del sociologo Francesco Pira, non si ferma il tour letterario di Jim Tatano, il giovane giornalista e scrittore da poco in libreria con il suo nuovo libro “La ragnatela del potere” edito da Bonfirraro e inserito nella collana giallonero.
Numerose le tappe che hanno portato in giro per la Sicilia lo scrittore, risultato tra i semifinalisti del premio letterario “Grotte della Gurfa” e impegnato in un calendario fitto di impegni promozionali ancora per tutto l’autunno. Diverse, infatti, saranno le occasioni da non perdere per tutti gli appassionati del noir e non solo.
“La ragnatela del potere” è un thriller dalla trama misteriosa e molto coinvolgente, ricco di spunti di riflessione come il reale volto del potere, reti spionistiche, società civile, società segrete e rapporti tra élite di potere, e molto altro. Alla morte del nonno bibliotecario, infatti, il protagonista Davide Majorana, riceve una fortissima eredità fino ad allora sconosciuta. Ormai, da ricco, il paese siciliano in cui è nato non è più un posto adatto a lui e così si trasferisce a Roma. Ma non ha pace… si chiede da dove derivino quelle somme ingenti… tutto è inspiegabile! Si dipana da qui un intricato gioco di potere in cui rimarrà impigliato anche il protagonista, tra violenze, indagini di spionaggio, incontri con società segrete col ritmo scandito dallo stato di tensione. Davide, piccolo uomo di una sonnolenta città di provincia, si immergerà in una vera e propria ragnatela inestricabile e senza scampo, dove i luoghi incantati di una Roma romantica, come il noto Caffè Rosati e la indecifrabile Piramide Cestia, si trasformano in un inferno. Come un lungo piano sequenza cinematografico, il lettore verrà sbalzato nelle atmosfere gotiche della capitale e, disarmato e confuso, verrà catapultato verso un inaspettato finale mozzafiato… La scrittura incalzante e densa di Tatano accompagna cadenzatamente tutto il racconto ed è in grado di costruire l’immaginifico sul reale, non dimenticando mai di intrecciare il personale e il politico, pezzi di storia d’Italia avvolti ancora da troppi misteri con l’ansia di rivolta e riscatto, e ancora brandelli di memoria e di vissuto tragico o comunque borderline, con denunce e ritratti a tinte fosche della realtà quotidiana.
Chi è, invece, l’autore, jim Tatano? Ce lo facciamo dire direttamente da lui:
“È innanzitutto un lettore e una persona che ha molte curiosità, le due cose sono collegate. Dopo di che è un giornalista, uno scrittore, un osservatore della società, una persona che non ama le prepotenze. Una figura che coltiva dei difetti vistosi, a cui piace viaggiare, ascoltare musica, non guarda molta televisione, si interessa di lingue straniere e dialetti, insomma niente di eccezionale. Viene da un piccolo paese, Villalba, nel Nisseno, che nasconde delle unicità, ma è legato a molte altre città. Inoltre, da cittadino del mondo, ne osserva la teatralità tipica di tutti i paesi siciliani, e sa bene che i confini oggi sono dei concetti labili“.