Vino in mezzo agli escrementi di topo: chiusa una cantina e maxi sequestro dei Nas nel Catanese

Vino in mezzo agli escrementi di topo: chiusa una cantina e maxi sequestro dei Nas nel Catanese

CATANIA – Disposti controlli di fine stagione estiva per una trentina di aziende vinicole etnee. Sequestrate dai carabinieri dei Nas circa 190mila bottiglie di vino, per un totale corrispondente a 220 ettolitri, insieme ad oltre 150mila capsule sigillanti senza tracciabilità.

Cos’è emerso

Sospesa attività a causa delle gravi carenze igienico-sanitarie riscontrate all’interno di un deposito adibito allo stoccaggio di vini imbottigliati, che era pieno di escrementi di roditori. I controlli sono stati estesi anche a distillerie e liquorifici.

Le irregolarità

In un’azienda sono stati sequestrati ingenti quantitativi di vinacce stoccate direttamente sul manto stradale, e quindi esposte agli agenti atmosferici, pronte per essere avviate ai processi di lavaggio e lavorazione con l’impiego di acqua per uso irriguo e non potabile. I militari del Nas hanno tra l’altro proceduto alla confisca di un intero deposito, poiché privo dei requisiti di sicurezza e senza certificato di prevenzione incendi, in cui risultavano stoccati circa 15mila litri di prodotti finiti e sostanze ad alto contenuto alcolico.

Il materiale sequestrato

Un altro stabilimento invece, per la preparazione di liquori, si avvaleva dell’utilizzo di frutti di bosco e succhi di frutta congelati abusivamente ed in cattivo stato di conservazione, in congelatori di tipo casalingo. Sono stati sequestrati 150 chili di estratti naturali, coloranti e aromatizzanti scaduti di validità. In questo caso è stata disposta la sospensione immediata dell’attività.

La chiusura

Il Dipartimento di prevenzione dell’Asp in provincia di Messina, su segnalazione dei carabinieri del Nas di Catania, ha disposto la chiusura immediata di una cantina vinicola per gravi carenze igienico-sanitarie e strutturali. I militari avevano già sequestrato una partita di vino stoccato in vasi vinari non identificati e senza documentazione dimostrativa della filiera alimentare. Presente la medesima irregolarità anche in un’azienda vinicola del capoluogo peloritano.