Mantovano e Ciciliano a Catania per presentare il Piano Caivano

Mantovano e Ciciliano a Catania per presentare il Piano Caivano

CATANIA – Il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano e il commissario straordinario di Governo Fabio Ciciliano hanno partecipato a due incontri istituzionali a Catania e Palermo. Le riunioni, dedicate al Piano straordinario di interventi infrastrutturali e di progetti di riqualificazione sociale e ambientale, si sono svolte prima al Comune di Catania e poi nei locali della chiesa di San Paolo Apostolo, nel quartiere Borgo Nuovo di Palermo. Il cosiddetto piano Caivano, approvato dal Consiglio dei ministri il 28 marzo 2025, coinvolge otto aree urbane ad alta vulnerabilità sociale. Tra queste ci sono i quartieri San Cristoforo a Catania e Borgo Nuovo a Palermo.

Cosa prevede il piano Caivano a Catania

A Catania il piano prevede interventi per un totale di 22 milioni di euro: 15,8 milioni destinati alle opere infrastrutturali e 6,2 milioni a progetti sociali. Gli interventi riguardano, tra gli altri, la nuova sede dell’Istituto comprensivo Dusmet-Doria in via Playa, nei locali della ex conceria, la creazione di un percorso pedonale attrezzato in via Santo Angelo Custode e via Plaia, la costruzione di una palestra annessa all’Istituto Madonna della Provvidenza, un centro comunale di raccolta differenziata. La manutenzione straordinaria dell’I.C. statale Rita Atria, plesso di via Gramignani, la riqualificazione dell’ex mercato coperto tra via Belfiore, Zuccarelli e Juvara. Sono previsti anche servizi educativi per la prevenzione della dispersione scolastica, un centro intergenerazionale e attività di animazione territoriale. Tutti gli interventi “dovranno concludersi entro il 2028” ha comunicato il Comune di Catania.

“Il cosiddetto modello Caivano non ha la pretesa di sanare in modo immediato problemi che spesso si trascinano da tempo – ha dichiarato il sottosegretario Mantovano – ma dimostra che è possibile contrapporre al potere della criminalità e all’emarginazione una diversa convivenza sociale, usando in parallelo gli strumenti del contrasto alla devianza e della riqualificazione, offrendo alternative sane e concrete alla popolazione, soprattutto ai giovani”.

Piano Caivano a Catania non “calato dall’alto”

Da Catania Mantovano ha spiegato che il metodo di lavoro è basato su collaborazione e ascolto: “Questo si può ottenere lavorando in condivisione, senza modelli imposti dall’alto, e in collaborazione tra tutte le istituzioni, ciascuna nelle proprie competenze e possibilità. È ovvio – ha aggiunto il sottosegretario – che non abbiamo la pretesa di risolvere in pochi mesi i problemi di tutte le periferie o delle aree di disagio del Paese. Stiamo cercando di procedere con gradualità, un passo alla volta. A Caivano abbiamo individuato un modello operativo che coinvolge attivamente gli enti territoriali e i progetti già presenti sul territorio”.

Nel suo intervento di presentazione del Piano Caivano per Catania, il commissario Ciciliano ha sottolineato le caratteristiche del quartiere: “San Cristoforo presenta caratteristiche particolari rispetto alle altre otto realtà coinvolte. Non si tratta infatti di una periferia in senso geografico, ma di un quartiere interno alla città, con una struttura diffusa e dinamiche complesse”. Ha spiegato che il lavoro con l’amministrazione comunale ha portato alla definizione condivisa delle priorità: “Gli interventi sono stati suddivisi in due grandi blocchi. Da un lato vi sono le azioni più visibili, come la riqualificazione infrastrutturale e degli edifici, dall’altro lato vi sono i progetti sociali, meno evidenti ma fondamentali, che richiedono continuità e una presenza costante delle istituzioni”.

Catania, cinque opere del piano Caivano pronte a partire

Tra le opere previste a breve la nascita di un centro di raccolta rifiuti, la riqualificazione di piazza Don Puglisi, della piazzetta tra via Santa Maria delle Salette e via dell’Oro, e il recupero degli spazi dell’attuale scuola Dusmet-Doria che, una volta trasferita nella nuova sede, sarà destinata a progetti sociali.

Il Progetto Caivano Catania, insieme agli altri sette casi selezionati a livello nazionale (Rozzano, Roma, Napoli, Orta Nova, Rosarno, San Ferdinando), punta a creare, nei quartieri a rischio, alternative concrete alla marginalità e all’illegalità, soprattutto per i giovani. L’intervento statale si affianca a progetti già esistenti sul territorio. «È un modello fondato su due direttrici – ha spiegato il sottosegretario Alfredo Mantovano – la condivisione, che valorizza proposte e suggerimenti raccolti localmente, e la sussidiarietà, che punta a integrare le risorse e le capacità del territorio con l’intervento del governo. Quest’ultimo garantisce coordinamento, risorse e l’uso di disposizioni in deroga, così da accelerare i tempi di attuazione e raggiungere risultati concreti”.

Piano Caivano: Invitalia e Sport e Salute i committenti

Il piano prevede una spesa di 180 milioni di euro nel triennio 2025–2027, finanziati dal Fondo per lo sviluppo e la coesione (100 milioni per il 2025, 50 per il 2026, 30 per il 2027), con possibilità di cofinanziamento da parte di regioni, comuni e altri enti. Le centrali di committenza individuate sono Invitalia, per le opere infrastrutturali, e Sport e Salute per i progetti legati all’attività sportiva.