Omicidio Dario Chiappone, ucciso per motivi passionali: arrestati Benedetto La Motta e Paolo Cansabella

Omicidio Dario Chiappone, ucciso per motivi passionali: arrestati Benedetto La Motta e Paolo Cansabella

CATANIA – Nella mattinata odierna, su delega della Procura Distrettuale di Catania, i carabinieri del Nucleo Investigativo del comando provinciale del capoluogo etneo hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catania nei confronti di Benedetto La Motta, conosciuto come Benito o Baffo, 62enne di Riposto, e Paolo Censabella, 62enne di Mascali, chiamati a rispondere di concorso in omicidio, con l’aggravante di aver agito con premeditazione e con crudeltà.

Agli indagati viene contestato di essere tra i mandanti dell’omicidio in pregiudizio di Dario Chiappone, 27 anni, il cui cadavere è stato trovato a Riposto il 31 ottobre 2016.

La misura cautelare costituisce sviluppo delle indagini, delegate dalla Procura Distrettuale al Nucleo Investigativo del comando provinciale dei carabinieri di Catania, avviate dopo l’arresto di Antonino Marano, 75enne di Riposto, noto come il killer delle carceri, avvenuto il 20 dicembre 2019 per lo stesso delitto.

Benedetto La Motta

 

Paolo Censabella

In particolare, le impronte papillari di Antonino Marano acquisite sia a seguito del suo arresto per detenzione e porto illegale di armi sia nella casa circondariale dove era detenuto per altro reato, sono comparate dal RIS di Messina con le impronte esaltate in occasione del sopralluogo eseguito per l’omicidio ottenendo un riscontro sulla sua presenza sul luogo del cruento delitto.

Si ricorda che il 23 giugno 2017, nel corso del primo segmento di indagine, la Procura ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto a carico di Salvatore Di Mauro, tuttora irreperibile, e Agatino Tuccio, in data 20 marzo 2020 condannati dalla Corte di Assise di Catania, rispettivamente, a 23 anni di reclusione e all’ergastolo.

In tale contesto, erano già emersi assidui rapporti di frequentazione tra Antonino Marano con l’imputato Agatino Tuccio e tra quest’ultimo con Benedetto La Motta.

La Motta viene ritenuto il referente per la zona di Riposto della “famigliaSantapaolaErcolano e dall’esito delle indagini sarebbe stato colui che avrebbe ordinato, per volontà di Paolo Censabella, ad Agatino Tuccio, Salvatore Di Mauro e Antonino Marano di eseguire l’omicidio di Dario Chiappone.

Si ricorda che Paolo Censabella, titolare di una rivendita di liquori, vini e bevande, era il convivente della donna, già socia dell’attività, con la quale Chiappone aveva una relazione sentimentale; motivo per il quale avrebbe maturato l’idea di eliminare la giovane e scomoda vittima.

La notifica del provvedimento restrittivo di oggi si inquadra in un’ampia strategia di contrasto della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania e dei carabinieri del comando provinciale che ha consentito di chiudere definitivamente il cerchio sui mandanti ed esecutori dell’efferato omicidio in pregiudizio di Dario Chiappone.