Dirty oil: arrestato Darren Debono, il “compare” che organizzava il traffico illecito del greggio – VIDEO

Dirty oil: arrestato Darren Debono, il “compare” che organizzava il traffico illecito del greggio – VIDEO

CATANIA – Ieri mattina, i finanzieri di Catania, insieme ai militari della brigata di Lampedusa e della sezione navale di Catania, hanno arrestato il maltese 43enne Darren Debono. L’uomo è accusato di essere coinvolto nell’indagine “Dirty Oil” ed è destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.

 

Darren Debono è una figura chiave dell’inchiesta in quanto, insieme al catanese Nicola Orazio Romeo, aveva il ruolo di organizzatore del traffico via mare del prodotto petrolifero libico ricettato in Italia. Il maltese costituiva il punto di contatto con il libico Fahmi Mousa Saleem Ben Khalifa, alias “il Malem” (il capo). Quest’ultimo era il capo di una milizia armata stanziata nella zona costiera al confine con la Tunisia, ed è anche lui destinatario di misura cautelare in carcere nell’ambito dell’operazione “Dirty Oil”.

Nei giorni scorsi, un provvedimento del giudice per le indagini preliminari del tribunale etneo è stato emesso nei confronti di 9 soggetti costituenti un’associazione a delinquere internazionale  dedita al riciclaggio di gasolio libico illecitamente asportato dalla raffineria libica di Zawyia e destinato, dopo miscelazione, ad essere immesso nel mercato italiano ed europeo.

Delle 9 persone destinatarie della misura, 3 non erano state trovate nel territorio italiano. Tra queste anche il maltese Darren Debono, ieri, catturato in una struttura alberghiera di Lampedusa (Agrigento).

I militari della polizia tributaria di Catania hanno seguito le sue tracce dopo attento monitoraggio di alcune utenze telefoniche intestate ai suoi familiari. Grazie anche a un’indicazione fornita dalla questura agrigentina.

Darren Debono e Romeo, conosciuti come i “compari”, rappresentavano l’anello di congiunzione tra la componente libica dell’organizzazione, dedita al reperimento di enormi quantitativi di gasolio di provenienza illecita trafugati a Zawjia, e quella italiana, deputata alla successiva commercializzazione.

I due avevano instaurato con l’amministratore delegato della Maxcom Bunker S.P.A., Marco Porta, un legame decisivo per costituire la rete di 2 società commerciali (aventi la loro sede fittizia a Malta e in Tunisia). Queste avevano il compito di celare le tracce sull’origine illecita del gasolio libico. In relazione a ogni carico, Darren Debono indicava ai comandanti delle navi
cisterna “BASBOSA STAR” e “SEAMASTER X” i porti italiani di destinazione finale fornendo loro anche le informazioni necessarie per trasferire il prodotto, a largo di Malta, a bordo delle navi di Gordon Debono.

Dalle investigazioni è emerso anche che Darren Debono e Romeo si erano recati a Zawyia (Libia) giungendo dal confine tunisino scortati dai miliziani libici capeggiati da Fahmi Mousa Ben Khalifa. In questi incontri gli arrestati contattavano soggetti libici vicini al N.O.C. (National Oil Corporation) al fine di verificare la disponibilità di ulteriori prodotti petroliferi (benzina e oli lubrificanti) da esportare illegalmente nel mercato italiano.

Allo stato, non sono stati localizzati nel territorio italiano i 2 libici Fahmi Mousa Saleem Ben Khalifa, alias “il Malem” il capo della milizia e Tareq Dardar, il
collettore dei pagamenti e dei flussi finanziari veicolati su conti esteri in Tunisia, Libia ed Emirati Arabi.