CATANIA – Se ogni anno tanti siciliani rendono omaggio alle vittime di Cosa nostra, tanti altri preferiscono insultare la memoria di chi ha perso la vita per seguire il proprio ideale di legalità. Uno di questi era certamente Giuseppe Fava, meglio noto come Pippo, ucciso dalla mafia il 5 gennaio del 1984 a Catania.
Ogni anno una rappresentanza del Comune si reca insieme ad una parte della cittadinanza davanti alla lapide di Fava, posta nella via oggi a lui intitolata per pregare e ricordare il giornalista. Alla fine delle celebrazioni vengono posti delle corone di fiori e di alloro sotto la targa in sua memoria. Ma da qualche anno a questa parte avviene una misteriosa e vergognosa scomparsa di tali omaggi floreali, e l’ultima ricorrenza non ha fatto da eccezione. Infatti, la notte dopo qualcuno si è reso protagonista dell’ennesimo sfregio al ricordo di Fava.
La notizia è emersa dalla fondazione a lui dedicata, pubblicando la foto con ancora intatti gli omaggi floreali deposti la mattina precedente.
”Ecco come si presenta la lapide dopo neanche 24 ore dalle varie manifestazioni organizzate a Catania per ricordare Giuseppe Fava. Ci sono la corona di fiori deposta dall’assessore D’Agata, il mazzo di fiori portato dall’Unci, le margherite lasciate dai tanti cittadini che ieri pomeriggio erano insieme a noi sotto la lapide. Manca solo il nostro. “Chi toglie quei fiori fa un danno alla propria libertà’ aveva commentato” Elena un anno fa. Oggi – aggiungiamo – chi ha tolto quei fiori dimostra la sua miserabile vigliaccheria“, la nota della fondazione.
Questa mattina, invece, il marciapiede era stato ripulito del tutto e perfino la corona del Comune non c’era più.