CATANIA – “Da cinque anni vivo il mio ergastolo di dolore“, inizia così il lungo post su Facebook di Pietro Crisafulli papà di Mimmo, deceduto in un incidente stradale lo scorso 6 marzo di cinque anni fa. A parlare è Pietro, non solo come padre di Domenico, ma anche come presidente di Sicilia Risvegli e Vittime della Strada, regista del film La Voce Negli Occhi.
“Sono trascorsi cinque anni dalla morte di mio figlio Mimmo, da allora vivo il mio ergastolo di dolore, il suo ricordo è sempre nel mio cuore; basta morti sulle strade, basta omicidi senza giustizia, legislatori fate qualcosa di concreto, non ci lasciate nella disperazione più disumana. È inaccettabile la morte di un figlio, ti senti un vuoto dentro, molto spesso penso al suicidio”.
“Mimmo amore mio, 5 anni senza di te, non so dove sei, non so cosa starai facendo. Tu riesci con la tua energia a darmi la forza di continuare a lottare, la mia è una ferita aperta e nessuno sarà in grado di lenirla. Il mio è un dolore atroce, lacerante, un vuoto incolmabile, un ergastolo di dolore infinito, la resa dinanzi a una vita cattivissima, che ha voluto separarmi per sempre da te. Non avrò pace fino a quando non potrò riabbracciarti e solo allora il mio cuore potrà tornare a sorridere. Anche se il mio stato di salute è notevolmente compromesso non mollerò la presa, ed attendiamo l’esito della Corte Europea di Strasburgo. Vita mia, quando dico che vorrei essere morto, non arrabbiarti un giorno comprenderai che cosa mi spingeva a dirlo. Gioia mia, cerca di capire che senza di te, non si vive più, a stento si sopravvive“.
“Al posto tuo dovevo esserci io – continua il padre addolorato -. Giustizia su di te non c’è stata. Vita mia, ti prometto che la battaglia non finisce qui, fino a quando non sarò per sempre accanto a te. Non mi arrenderò mai. Mimmo figlio mio, hai lasciato un vuoto interminabile. Quando ti vidi per terra in strada, la mia vita da quel momento si è fermata. Ho perso molto tempo a chiedermi cosa avessi fatto di male io, cosa avessi fatto di male tu, cosa avessimo fatto di male tutti noi, da cinque lunghi anni non trovo una risposta, forse perché la risposta giusta non c’è. Non accetterò mai l’idea che tu non ci sia più, non mi arrenderò mai dinanzi a quello che è successo, e di tutto quello che ci è stato fatto. Vita mia proteggi tutti noi, ma soprattutto i tuoi figli, Dennis e Andrea. Mi manchi tantissimo amore mio. Continuerò a lottare fino al mio ultimo respiro, per te e per tutti i Mimmo d’Italia“.
Sul caso Crisafulli interviene anche Alberto Pallotti, presidente Associazione unitarie Vittime della Strada ODV. “Il 6 marzo, saranno cinque anni da quando Mimmo non c’è più“, esprimendo vicinanza a Crisafulli, “cinque lunghissimi anni nei quali è successo di tutto. Noi grideremo sempre: ‘No al patteggiamento in caso di omicidio’. Il caso di Mimmo è uno degli ultimi procedimenti giudicato con la vecchia normativa, che prevedeva pene irrisorie, ma anche se fosse stato riconosciuto l’omicidio stradale, questo sarebbe servito a poco, vista l’applicazione sistematica dei patteggiamenti che sviliscono tutto l’impegno profuso in questi anni. Oggi ci stringiamo attorno a Pietro Crisafulli e alla sua famiglia e gli promettiamo che l’associazione sarà sempre al suo fianco per avere giustizia per Mimmo“.
Per commemorare Mimmo Crisafulli saranno celebrate due messe: una al cimitero davanti alla sua lapide, con lancio di palloncini, e l’altra domani alle 18, alla chiesa di Santa Maria del Carmelo nel quartiere Barriera.
Domenica prossima, 12 marzo, invece si svolgerà il torneo Crisafulli al campo comunale Seminara Paratore. Alla fine della partita ci saranno due momenti importanti: sarà cantata ‘N’ergastolo e Dulore’, un brano del fratello Agatino in onore di Mimmo e poi verrà proiettato il film La voce negli occhi (la storia di Salvatore Crisafulli in stato vegetativo per anni dopo un incidente), che ha visto la partecipazione dello stesso Mimmo.