Catania, divieto di bivacco: clochard “causano senso di disagio diffuso tra popolazione e turisti”

Catania, divieto di bivacco: clochard “causano senso di disagio diffuso tra popolazione e turisti”

CATANIA – Il sindaco di Catania, Salvo Pogliese, ha firmato un provvedimento urgente per ripristinare il decoro e la sicurezza in tutta l’area del centro storico del capoluogo etneo.

Il documento è consultabile online sulla sezione amministrazione trasparente del Comune di Catania. Secondo quanto si legge nel provvedimento, a motivare la decisione è stato anche il forte aumento della presenza turistica in città, attratti soprattutto dalle bellezze del centro storico cittadino.

Ma ad aumentare è stato anche il numero di persone che costruiscono giacigli di fortuna per la notte con coperte, scatoloni e materassi, che mangiano e consumano bevande anche alcoliche in strada, dove inoltre espletano le funzioni fisiologiche.

Nel documento è sottolineato che questo comportamento crea “situazioni di degrado e problemi igenico-sanitari“. Le aree maggiormente coinvolte dal fenomeno e incluse nell’ordinanza sono quelle (solo per citarne alcune) di corso Sicilia, piazza Giovanni XXIII, piazza Dante, via Crociferi, piazza Giovanni Verga, corso Italia, piazza della Repubblica, via Ventimiglia e piazza Duomo.

I soggetti giudicati colpevoli di questi comportamenti, che secondo l’ordinanza speso sono accompagnati da cani, “causano un senso di disagio diffuso tra la popolazione e i turisti, determinando un senso di degrado e precarietà delle condizioni igenico sanitarie“.

Inoltre, il documento punta il dito anche contro il fenomeno, dipinto come in aumento, dell’imbrattamento e del deturpamento di beni immobili pubblici e privati.

Pertanto, l’ordinanza stabilisce il divieto di bivacco, di consumare bevande alcoliche al di fuori delle aree pertinenti ai pubblici esercizi regolarmente autorizzati, e di detenere o utilizzare strumenti idonei all’imbrattamento di immobili e arredi urbani.

Le sanzioni previste vanno da un minimo di 50 euro a un massimo di 300. In caso di soggetti recidivi, la somma sarà raddoppiata. Inoltre, coloro che imbratteranno e arrecheranno danni, dovranno ripristinare i luoghi a loro spese.

Immagine di repertorio