CATANIA – È stato dimesso oggi dalla Chirurgia Generale dell’ospedale Cannizzaro di Catania un 66enne svedese e residente in provincia di Catania, ricoverato perché infettato nel marzo e nei giorni scorsi, dopo tre tamponi negativi, operato per colecistite.
L’uomo era entrato al triage infettivologico del Pronto Soccorso con un quadro di grave insufficienza respiratoria e per questo ricoverato subito in Rianimazione, dove è stato assistito per oltre due settimane, prima di proseguire le cure in Malattie Infettive. A causa del nuovo peggioramento delle condizioni cliniche, è stato però trattato una seconda volta nell’unità operativa di Anestesia e Rianimazione. Risolta la grave sintomatologia respiratoria, è stato quindi trasferito nuovamente in Malattie Infettive.
Qui il paziente, ancora positivo al virus, ha continuato ad accusare dolore e febbre, sintomi tipici della malattia. Oltre alle tac al torace, effettuate per la valutazione del quadro respiratorio, i medici hanno quindi eseguito una tac all’addome con mezzo di contrasto, che ha permesso di diagnosticare una colecistite acuta.
La scelta terapeutica è stata valutata in briefing dai direttori delle unità operative coinvolte: dottor Carmelo Iacobello di Malattie Infettive, dottoressa Maria Concetta Monea di Anestesia e Rianimazione, dottor Domenico Patanè di Diagnostica per Immagini e Radiologia Interventistica, professore Domenico Russello di Chiurgia Generale.
In considerazione del quadro clinico, si è deciso di evitare in prima istanza l’intervento chirurgico invasivo rinviandolo a una fase successiva: l’équipe di Radiologia Interventistica, guidata dal dottor Patanè, ha pertanto eseguito un trattamento mini invasivo di colecistostomia percutanea, cioè la puntura eco-guidata della colecisti per svuotarla del materiale biliare (inviato per coltura, è stata esclusa la presenza del virus nella bile), decomprimere l’albero biliare e permettere in questa prima fase il controllo dello stato infiammatorio acuto.
Dopo alcuni giorni, alla luce del miglioramento delle condizioni cliniche, durante un nuovo briefing, gli specialisti hanno concordato il già previsto intervento chirurgico di asportazione. La colecistectomia laparoscopica è stata effettuata la scorsa settimana in assetto anticontagio da équipe della Chirurgia Generale, unità operativa Complessa universitaria dell’Ateneo di Catania, primo operatore il direttore dell’UOC professore Domenico Russello collaborato dal dottor Rosario Bonaccorso.
“Il quadro riscontrato al tavolo operatorio è di una ischemia con necrosi della colecisti – spiega il prof. Russello – che ha determinato particolari difficoltà per il suo trattamento laparoscopico. La colecisti è spesso un organo bersaglio di alterazioni vascolari, specie nelle forme acute, dunque non può escludersi l’ipotesi che in questo caso si sia trattato di una complicanza dettata dal contagio“. Il dottor Salvatore Giuffrida, direttore generale dell’Azienda Cannizzaro, ha espresso il proprio plauso alle unità operative coinvolte, sottolineando come “l’approccio multidisciplinare, assicurato nell’ospedale Cannizzaro dalla compresenza delle alte specialità diagnostiche, mediche e chirurgiche, abbia permesso di risolvere positivamente un caso di articolata gestione“.
Dopo l’intervento, guarito anche dal virus, il paziente è stato ricoverato in Rianimazione per il recupero post-operatorio. Oggi ha ultimato la convalescenza in ospedale e, dopo un ultimo controllo tac, ha fatto ritorno a casa dove proseguirà la riabilitazione respiratoria.
Immagine di repertorio