Maxi sequestro: trovati quasi 5mila chili di pesce avariato in uno stabilimento abusivo

Maxi sequestro: trovati quasi 5mila chili di pesce avariato in uno stabilimento abusivo

MENFI – I finanzieri della compagnia di Sciacca hanno individuato a Menfi uno stabilimento di stoccaggio e lavorazione di pesce completamente abusivo in cui erano impiegati cinque dipendentiin nero.

Al momento dell’accesso alla sede della ditta individuale Sabella Alberto di Menfi, le fiamme gialle, avvalendosi anche di personale del dipartimento di prevenzione veterinario di Agrigento, hanno riscontrato numerosi dipendenti intenti alla lavorazione di varie tipologie di prodotti ittici destinati al mercato locale, il tutto in assenza di autorizzazione igienico-sanitaria e in violazione di ogni minima norma in materia di sicurezza alimentare.

Gli accertamenti hanno permesso di rilevare la presenza di circa 5 tonnellate di prodotti ittici, stoccati e lavorati per la successiva rivendita, in cattivo stato di conservazione e anche privi di riferimenti di provenienza. Inoltre, la situazione è stata aggravata dalla continua violazione della normativa sanitaria vigente e con possibili gravi ripercussioni sulla salute pubblica, dato che è stata riscontrata la presenza del parassita “anisakis” con specifico riferimento al pesce sciabola.

L’attivita, coordinata dalla procura della repubblica di Sciacca, si è conclusa con la denuncia a piede libero del titolare dell’azienda e con il conseguente sequestro penale dello stabilimento di lavorazione e di oltre 4.700 chilogrammi di prodotti ittici.

Oltre alle eventuali conseguenze di natura penale, il titolare dovrà farsi carico delle spese di distruzione dell’intero quantitativo di merce sequestrata, oltre a sostenere le sanzioni per avere utilizzato personale non in regola con gli obblighi di assunzione.