Inquinamento ambientale e gestione di rifiuti non autorizzata: sequestrato impianto di compostaggio

Inquinamento ambientale e gestione di rifiuti non autorizzata: sequestrato impianto di compostaggio

MARSALA – Nella mattinata di oggi, i carabinieri della compagnia di Marsala e del N.O.E. di Palermo, con la collaborazione dei militari della sezione di polizia giudiziaria – aliquota carabinieri della locale Procura della Repubblica – hanno proceduto all’esecuzione del decreto di sequestro preventivo emesso dal giudice per le indagini preliminari di Marsala, su richiesta della Procura della Repubblica, per i reati di inquinamento ambientale e attività di gestione rifiuti non autorizzata dell’impianto di compostaggio della SICILFERT S.R.L., sito nella contrada Maimone del comune di Marsala.

Contestualmente, hanno notificato l’analogo provvedimento a P.F., marsalese di 37 anni e a V.P., palermitano 29enne, rispettivamente legale rappresentante e direttore tecnico della predetta azienda, indagati in concorso per i citati reati.

L’attività d’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Marsala, iniziata nel giugno del 2018, sulla base di pregressi controlli svolti dalla polizia Municipale, ha permesso di accertare – in primo luogo – gravissime irregolarità nella gestione dei rifiuti da parte della SICILFERT. Di fatto, presso l’impianto sono stati conferiti quantitativi di rifiuti superiori al limite massimo annuo consentito e in assenza delle necessarie autorizzazioni. Inoltre, da apposito sopralluogo, molteplici sono state le criticità riscontrate: il mancato rispetto delle varie e complesse fasi di lavorazione necessarie per trasformare i rifiuti in compost, la produzione massiva di percolato in quantità tale da non consentirne né un utile reimpiego né lo smaltimento presso appositi depuratori, – con conseguenti fenomeni di sversamento della medesima sostanza presso i terreni e i bacini d’acqua limitrofi – la mancanza di copertura dei cumuli di rifiuti e, infine, la significativa presenza di plastiche nell’area dedicata allo stoccaggio del prodotto finito.

L’esiguità del materiale venduto dalla SICILFERT al termine delle asserite operazioni di compostaggio, a fronte dell’ingente quantitativo di rifiuti in ingresso, ha spinto, inoltre, i carabinieri della compagnia di Marsala a monitorare gli spostamenti del “prodotto” SICILFERT in uscita. Pertanto, grazie al montaggio di apposite microcamere e all’esecuzione di molteplici servizi di pedinamento degli autocompattatori, è stato possibile, altresì, accertare che la SICILFERT ha effettuato un sistematico sversamento di rifiuti non classificabili come compost in vari terreni delle contrade Maimone, Ciavolo e Perino del comune di Marsala, oltre che in altrettanti terreni del comune di Mazara del Vallo.

Analizzando, infine, in laboratorio il presunto compost sversato, è emerso che si tratta di materiale classificabile come rifiuto, con presenza di sostanze chimiche pericolose e in concentrazione tale da poter determinare un pericolo concreto di compromissione e deterioramento dell’ambiente con cui viene in contatto.

A seguito dell’esecuzione del sequestro preventivo, la gestione della SICILFERT è stata affidata a un amministratore giudiziario, il quale avrà il compito di sanare, ove possibile, le irregolarità riscontrate onde consentirne – attesa la rilevanza pubblica dell’attività esercitata – il corretto funzionamento.