SIRACUSA – Continuano intensi i controlli effettuati dai carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Siracusa, che la scorsa settimana, con il supporto dei militari del comando provinciale aretuseo e d’intesa con il Dirigente dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro, a Siracusa, Noto, Palazzolo Acreide, Lentini, Carlentini e Francofonte hanno eseguito 10 accessi ispettivi in altrettante aziende operanti in vari settori, tra cui quello dell’edilizia. Particolare attenzione è stata rivolta agli appalti pubblici, ai settori della ristorazione, ai panifici ed ai bar, al fine di arginare il triste fenomeno del lavoro nero e del caporalato e rilevare eventuali violazioni in materia di prevenzione del contagio da COVID-19.
I controlli hanno mostrato come risulti sempre significativa l’incidenza del lavoro nero: sono stati infatti individuati 7 lavoratori irregolari e nei confronti di 5 aziende sono stati adottati conseguenti provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale per avere utilizzato “in nero” più del 20% della forza lavoro.
Anche sul fronte della sicurezza sul lavoro numerose sono state le violazioni rilevate: 8 datori di lavoro sono stati infatti a vario titolo denunciati in stato di libertà per avere installato sistemi di videosorveglianza non autorizzati (occorre infatti la preventiva autorizzazione dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro), per non aver impiegato nei lavori in quota idonee impalcature e ponteggi esponendo in tal modo i lavoratori al pericolo di caduta dall’alto, per non aver sottoposto i lavoratori a visita medica per l’idoneità alle mansioni da svolgere, per la mancata formazione dei lavoratori, per il mancato utilizzo di cinture di sicurezza, per la mancata messa a terra del ponteggio, per la mancata installazione di servizi igienici dedicati.
Quattro delle aziende controllate sono state sanzionate per il mancato rispetto delle misure anti-COVID, in particolare per aver omesso di fornire i dispositivi di protezione individuale (D.P.I.) ai dipendenti (mascherine, guanti, ecc.), per non aver garantito il rispetto delle distanze interpersonali, per la mancata redazione del protocollo aziendale anti COVID-19, per la mancata costituzione del Comitato Aziendale per l’applicazione e la verifica delle regole del protocollo di regolamentazione, per la mancata o inidonea affissione dei dépliants informativi. Per tali aziende è stata richiesta al Prefetto di Siracusa l’applicazione della sanzione amministrativa accessoria della chiusura temporanea dell’attività.
Le sanzioni amministrative irrogate ammontano a 36.600 euro e le ammende contestate a oltre 57mila euro.