Sicilia, le Mascherine Tricolori contro Amazon nel giorno del Black Friday: “Commercianti locali penalizzati”

Sicilia, le Mascherine Tricolori contro Amazon nel giorno del Black Friday: “Commercianti locali penalizzati”

SICILIA –Natale senza Amazon“, è questo il testo dello striscione esibito in diverse città italiane, comprese le siciliane Palermo, Catania e Siracusa nella giornata di mobilitazione indetta dalle Mascherine Tricolori in difesa del commercio locale.

La protesta ha luogo simbolicamente nel giorno del Black Friday, evento che, secondo i manifestanti, segnerà un’ulteriore penalizzazione per i negozi locali già vessati dalle chiusure e le restrizioni connesse all’emergenza sanitaria.

Così come accaduto in Francia – si legge in una nota – il governo avrebbe dovuto tutelare maggiormente il commercio del territorio, posticipando gli sconti prenatalizi. Invece con il  aumenterà lo squilibrio tra negozi reali ed e-commerce, dove i colossi come Amazon la fanno da padrone e impongono le proprie condizioni senza alcun plurarismo distributivo“.

Amazon fa concorrenza sleale alla nostra produzione nazionale e al nostro commercio – prosegue la nota – non solo grazie alle restrizioni sanitarie e al regime di quasi monopolio in cui opera, ma anche con l’utilizzo improprio dei dati sensibili in suo possesso. La Ue ha recentemente messo sotto accusa Amazon proprio per questo motivo per aver abusato della propria posizione dominante per schiacciare i rivenditori più piccoli. C’è poi la questione fiscale: i giganti del web non hanno versato negli ultimi 5 anni ben 46 miliardi di dollari di tasse, mentre ne tengono ben 638 in paradisi fiscali“.

Nel 2019 Amazon ha pagato in Italia appena 11 milioni di euro di tasse, mentre ai nostri imprenditori e commercianti viene chiesto dallo Stato fino all’ultimo centesimo! Stando ad alcune stime Amazon e gli altri giganti del web dovrebbero all’erario circa 10-11 miliardi di euro, che sarebbero determinanti per sostenere la nostra economia reale“.

È evidente che questo sistema non è assolutamente sostenibile, c’è un divario abissale e, oltre al recupero del pregresso, serve immediatamente una tassa specifica per i giganti del web. La crisi non può pesare solo sulle spalle degli italiani e almeno per i regali di Natale è fondamentale comprare nei negozi delle nostre città, sostenendo attività che rischiano altrimenti di chiudere per sempre“, conclude il comunicato.

Immagine di repertorio