PALERMO – I tifosi rosanero sono da giorni alle prese con tutti i riti scaramantici possibili e immaginabili, scongiuri di ogni tipo: contro il Venezia il rinato Palermo di Stellone va alla ricerca della terza vittoria consecutiva.
Dopo aver ricordato che i rosa non raggiungono questo traguardo dal campionato 2013/14, la memoria va alla vigilia di Brescia-Palermo del 25 settembre scorso, che costò la panchina a Bruno Tedino: i rosa, reduci dalle vittorie in trasferta contro il Foggia e al Barbera contro il Perugia, furono inopinatamente sconfitti dal Brescia del “Genio” Corini, in un incontro condito da più di uno svarione difensivo (decisivo quello di Bellusci).
Intanto c’è fiducia verso la squadra e verso l’allenatore: contro il Lecce Stellone ha dato una prova di coraggio e ha dimostrato che nel suo credo calcistico la voglia di vincere viene prima della paura di perdere. Ha anche fatto capire di non essere ancorato ad uno schema di gioco, ma di saper forgiare la formazione in funzione delle caratteristiche tecniche dei giocatori a disposizione.
Alla luce di ciò, la riconferma del modulo che ha consentito la convincente vittoria a Lecce sembra scontata, con il conforto di sapere che in corso d’opera Stellone è capace di intervenire con soluzioni tattiche determinanti.
Con Moreo, autore di un brillante primo tempo a Lecce, dall’inizio in campo con Puscas scalpitante in panchina, la formazione più probabile, con il modulo 3-4-1-2, appare allora composta da Brignoli; Bellusci, Struna, Rajkovic; Rispoli, Murawski, Jajalo, Mazzotta; Trajkovski; Nestorovski, Moreo.
Il Venezia dell’ex Zenga dovrebbe schierarsi con il 4-3-3 composto da Vicario; Zampano, Modolo, Domizzi, Garofalo; Schiavone, Bentivoglio, Suciu; Falzerano, Citro, Di Mariano.
Con la trattativa con Follieri fallita per colpa dei bond, con l’accoglienza prevista per Citro, reo di aver mandato i palloni in campo durante l’ormai famosa finale dei play-off contro il Frosinone, la vigilia di Palermo-Venezia si tinge di giallo, di delusione e di rinnovata rabbia.