PALERMO – Quasi il 42 % dei siciliani è a rischio povertà. Il dato, il più elevato a livello europeo, fotografa una realtà drammatica nell’isola anche rispetto alle prospettive future: un terzo dei giovani tra 15-24 anni (il 31,9%) non studia né lavora e una bimba nata in Sicilia nel 2016 ha una speranza di vita di due-tre anni in meno di una bambina nata altrove.
Gli strumenti per contrastare questo fenomeno sociale ed economico di gravità assoluta ci sono ma non vengono utilizzati correttamente. A lanciare l’allarme l’Alleanza contro la povertà, la rete territoriale composta da 20 soggetti, nata per sostenere l’attuazione del Rei, la misura nazionale di contrasto alla povertà e proporre strategie di inclusione sociale alle istituzioni.
“Abbiamo chiesto un incontro al presidente della Regione siciliana Nello Musumeci e all’assessore al ramo, Mariella Ippolito – afferma Rosanna Laplaca, portavoce dell’Alleanza contro la povertà Sicilia e componente della segreteria della Cisl Sicilia – per sensibilizzare il governo regionale sulla necessità di avviare prima possibile un confronto e giungere alla costituzione della rete di protezione ed inclusione sociale della Sicilia. Senza questo primo step, non ha senso definire il piano regionale per gli interventi e i servizi sociali di contrasto alla povertà”.
L’Alleanza contro la povertà Sicilia, a partire dal 19 sino al 28 giugno, ha programmato un ciclo di seminari formativi sul Reddito di inclusione.
“Intendiamo riunire tutti i 20 soggetti che fanno parte della rete territoriale – dichiara Rosanna Laplaca – per approfondire le norme e condividere i percorsi da attuare. Non è una sfida semplice ridurre il tasso di povertà nell’isola, ma con gli strumenti opportuni non è neanche una missione impossibile”.
Immagine di repertorio