PALERMO – Amare la propria città è una vocazione. Non basta semplicemente abitarci e comportarsi correttamente, ma bisogna fare di tutto perché sia un posto più vivibile.
Lo sa bene il “nonnino” palermitano che, ormai da diversi anni, si dà da fare a togliere le erbacce che spuntano sul ciglio della strada tra via Belgio e via Sardegna.
Chi è il “nonnino” che spazza le strade?
In tanti, passando di lì, si sono chiesti chi fosse e perché, data l’età avanzata, lavorasse ancora. Tante le ipotesi avanzate, molte le critiche e infinite, fortunatamente, le approvazioni.
Non è né un senzatetto, né un folle: è semplicemente un ex netturbino in pensione che, senza pretendere nulla in cambio, vuole rendersi utile dimostrando un attaccamento alla propria terra singolare e insolito.
Un temerario, nonostante tutto
Così, tutte le mattine, puntuale come un orologio svizzero, si reca nello stesso posto, da un lato per “passare il tempo”, dall’altro per offrire il proprio contributo. E non c’è modo di fermarlo.
C’è chi ha tentato di farlo desistere dall’ardua impresa, dato che è una strada molto pericolosa e le macchine sfrecciano a velocità sostenuta. Ma anche il caldo torrido non lo aiuta affatto.
Lui, però, è un temerario e quando qualcuno prova a dirli: “Non andarci più, potresti morire“, risponde: “E che mi può succedere? Che mi prendono in pieno? Ormai quanto devo vivere?“, in un mix di consapevolezza e rassegnazione tipico di chi sa di aver già vissuto la propria parte di esistenza e ormai non ha paura più di nulla.
Poi, attraverso i pantaloni, ecco alcuni hanno notato sbucare una grande ernia, ma neppure questa lo ostacola.
Altri passanti hanno provato a offrirgli un passaggio per tornare a casa, il nonnino però è sempre stato fermo, irremovibile sul suo intento.
Non ha neppure figli. “Non ho più nessuno“, la sua risposta.
Preoccupazione lecita
Ma in tutta questa storia, la preoccupazione è più che lecita: chi si occupa di lui? Forse avrebbe bisogno di aiuto, di qualcuno che gli dica che va tutto bene e che non occorre rischiare la propria vita per sentirsi utili.
L’altro lato della medaglia, però, ci consegna l’immagine di un anziano che non vuole cambiare routine, che gli piace quello che fa, accettando i rischi pur di portare a termine la sua “missione”.
Le testimonianze dei residenti di zona
“È una presenza costante nel quartiere. Nel corso degli anni in molti gli hanno chiesto se ha bisogno di aiuto ma lui ha sempre rifiutato. Non è un senzatetto, è un ex netturbino che continuava fare il lavoro che faceva prima a titolo volontario. Vive da solo nelle vicinanze e spesso acquista anche cibo per i gatti della zona. Lo trovi estate e inverno in zona. E non c’è modo di convincerlo a non farlo. È una sua libera scelta. Una volta ha risposto a chi gli faceva notare la pericolosità del luogo ‘Accussì vogghio moriri’. Ogni tanto passa qualche volante e lo invita a spostarsi ma dopo poco lui è di nuovo lì. Capisco che non sia la situazione ottimale ma vive la vita che si è scelto. E non c’è modo di dissuaderlo“, scrive Simona.
“Lo osservo da tempo, credo si senta utile alla comunità spazzando e posizionando oggetti per segnalare pericoli… che tenerezza!”, aggiunge Marcello.
Fonte foto: Facebook – Antica calzoleria