Mafia, la famiglia Lo Piccolo nel mirino della Polizia di Stato: arrestati tre affiliati

Mafia, la famiglia Lo Piccolo nel mirino della Polizia di Stato: arrestati tre affiliati

PALERMO – Gli agenti della Polizia di Stato in servizio alla Squadra Mobile, nella mattinata odierna, su delega della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Palermo che ha coordinato le indagini, hanno eseguito l’ordinanza di applicazione della misura cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del locale Tribunale a carico di Giuseppe Serio, 39 anni (detenuto), Nunzio Serio, 42 anni (detenuto) e Filippo Raneri, 32 anni.

I reati contestati sono quelli di trasferimento fraudolento di valori e concorrenza sleale aggravati dall’aver agito con metodo mafioso e dall’aver favorito l’associazione mafiosa. La misura è giunta al termine di un’attività d’indagine condotta sulla famiglia del quartiere Tommaso Natale dalla quale era scaturito, nello scorso mese di gennaio, un provvedimento di fermo emesso dai Magistrati della Procura di Palermo a carico di diversi personaggi, tra cui lo stesso Giuseppe Serio, accusati di associazione mafiosa ed estorsione.

Quelle indagini avevano, infatti, dimostrato come i fratelli Nunzio e Giuseppe Serio, elementi di vertice del sodalizio mafioso della zona di Tommaso Natale e fedelissimi dei Lo Piccolo, avessero imposto ai ristoratori delle borgate marinare palermitane di Mondello e Sferracavallo la fornitura dei frutti di mare distribuiti dall’esercizio denominato “Frutti di mare Cardillo”, fittiziamente intestato a una cugina ma, di fatto, nella loro disponibilità.

Nella maggior parte dei casi, per ottenere le commesse, era sufficiente che i due fratelli, forti del loro riconosciuto blasone mafioso, si presentassero ai gestori dei locali di ristorazione e non sono mancati, tuttavia, casi in cui gli esercenti sono stati pesantemente minacciati. Analogo atteggiamento intimidatorio era riservato a eventuali fornitori concorrenti che avessero osato proporre i loro prodotti ai ristoratori della zona. Inoltre, è stata sottoposta a sequestro preventivo un’agenzia di scommesse nella formale titolarità di Filippo Raneri, destinatario della misura dell’obbligo di dimora, ma riconducibile a Giuseppe Serio.