Caccia al video dello stupro di Palermo, le agghiaccianti chat Telegram

Caccia al video dello stupro di Palermo, le agghiaccianti chat Telegram

PALERMO – È “caccia” al video dello stupro di Palermo, girato da uno sette indagati con il proprio cellulare. Da quando si è diffusa la notizia dell’esistenza di questa prova che testimonierebbe la violenza, una parte degli utenti di Telegram lo chiedono con insistenza, anche in cambio di soldi.

Come riportato dai colleghi di “La Repubblica”, sono state individuate due chat di Telegram che contano 12mila e 14mila membri. Uno dei due gruppi è pubblico, l’altro è privato. È su queste chat che avvengono scambi dimateriale“. Tra foto e video di sorelle, madri e bambini, tutti allo scuro di essere utilizzati come soggetti di materiale pornografico. Questa mattina è stata condivisa anche una foto della vittima dello stupro di gruppo di Palermo, presa dai suoi social. Facile immaginare che l’immagine della giovane sarà editata dai più esperti che, senza troppe difficoltà, la inizieranno a diffondere in una versione drammaticamente “inedita”.

Due gruppi Telegram sullo stupro di Palermo

Lascia decisamente perplessi sapere che, a seguito della violenza sessuale di cui la 19enne è stata vittima nel luglio scorso, sono stati creati due gruppi Telegram, il cui nome si ispira proprio al drammatico evento. Queste chat vantano 21mila e 17mila iscritti.

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Scarcerato il minorenne dopo la sua confessione

Nuovi sviluppi sullo stupro di gruppo avvenuto lo scorso 7 luglio a Palermo, ai danni di una 19enne. Uno dei sette indagati, che all’epoca dei fatti era ancora minorenne, ha confessato davanti al G.I.P. del tribunale per minorenni, Alessandra Puglisi.

Non c’erano molti dubbi sul coinvolgimento del ragazzo, la cui presenza è testimoniata da un video trovato dai carabinieri in uno dei cellullari degli arrestati. Dopo la confessione, è arrivata la sua scarcerazione: il giovane adesso si trova in comunità.

Criticata la decisione del giudice

Non è passata inosservata la decisione del G.I.P. di scarcerare il giovane, infatti la procuratrice per i minorenni, Claudia Caramanna, ha già annunciato la presentazione di un ricorso contro il provvedimento, con l’obiettivo di rimettere il ragazzo dietro le sbarre.

Ad aggravare la posizione dello stupratore è il video recuperato dai carabinieri, in cui colui che fino a qualche settimana fa era ancora minorenne si mostra come tra i più violenti del branco.

Oggi gli interrogatori degli altri indagati

Nella giornata di oggi si terranno gli interrogatori degli tre arrestati lo scorso venerdì.

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