BOLOGNETTA – Ricorre quest’anno il bicentenario dalla fondazione dell’Arma dei Carabinieri presente da sempre con le sue stazioni in tutti i comuni, vero e proprio “patrimonio” delle comunità.
L’amministrazione del comune di Bolognetta ha concesso la cittadinanza onoraria all’Arma dei carabinieri con la seguente motivazione : “L’Arma dei carabinieri, nei suoi duecento anni di vita, ha accompagnato il cammino della società italiana. Fin dalla sua costituzione, il corpo carabinieri si distingue per le operazioni quotidiane di lotta alla criminalità e l’impegno costante nel controllo del territorio, personificando, attraverso i suoi uomini, il rispetto della legge e dell’ordine sociale”.
Cittadinanza onoraria, quindi “per l’alto senso del dovere e della fedeltà dimostrati a favore dello Stato e delle istituzioni e per la costante presenza ed il sostegno al fianco degli enti locali nell’affrontare e risolvere delicate questioni di comune interesse, per il contributo e gli interventi di prevenzione, repressione e controllo del territorio, per la difesa e sicurezza dei cittadini e della comunità”.
L’iniziativa dell’amministrazione comunale di Bolognetta rappresenta un riconoscimento di alto valore perché sottolinea il legame indissolubile tra l’Istituzione e i cittadini. Un credito di fiducia ricompensato con sacrifici quotidiani ed atti di eroismo.
Tra questi lo slancio del vicebrigadiere Onofrio Di Bella, originario proprio del comune di Bolognetta, medaglia d’oro al valore civile ed anch’egli destinatario della cittadinanza onoraria.
Il militare, libero dal servizio a Bolognetta ha affrontato con determinazione quattro malviventi armati di rivoltella che avevano effettuato una rapina ai danni di una gioielleria. Nella circostanza, dopo avere messo al sicuro la sorella che era con lui ed una commessa del negozio e attesi i malviventi all’esterno della gioielleria, si qualificava e intimava loro di riporre le armi. I malviventi in risposta aprivano il fuoco contro il militare che, pur ferito al ginocchio replicava con la sua pistola d’ordinanza, ferendo mortalmente uno dei malfattori poi identificato.