Obesità, conoscere e ascoltare per una vera sensibilizzazione al tema

Obesità, conoscere e ascoltare per una vera sensibilizzazione al tema

Il 4 marzo si celebra la Giornata mondiale dell’Obesità (World Obesity Day), una giornata di sensibilizzazione sul tema attiva a livello globale.

Generare consapevolezza, creare una rete di sostegno, migliorare le politiche, condividere esperienze: sono queste le missioni del World Obesity Day. Questo è particolarmente vero ai tempi dell’emergenza Covid, che se da un lato pare aver “oscurato” tante patologie, dall’altra ha fatto emergere l’importanza di agire.

Cos’è l’obesità?

Per quanto sembri banale, la domanda “Cos’è l’obesità” merita di essere attenzionata. Dire “Questa persona è obesa” è facile, ma capire quando e se lo è davvero, cosa comporta e come si affronta la patologia non lo è affatto.

L’obesità è una malattia metabolica cronica, che comporta “un accumulo anormale o eccessivo di tessuto adiposo (“grasso”), che rappresenta un rischio per la salute” (definizione dall’Organizzazione Mondiale della Salute). In genere, la persona obesa presenta un indice di massa corporea (BMI – IMC) superiore a 30 (sopra 25, invece, si tratta solo di sovrappeso).

Nel mondo circa 8 milioni di persone convivono con questa condizione, che in molti casi può rappresentare un fattore di rischio che facilita l’insorgere o l’aggravarsi di ulteriori patologie, come il diabete.

Obesità: cause, diffusione e dati

La causa dell’obesità: perché si diventa obesi è una domanda che tutti si pongono. Secondo gli esperti, la diffusione particolarmente estesa di questa patologia è il frutto del mondo contemporaneo e del suo rapporto con il cibo e la nutrizione. La World Health Organization parla di “double burden of malnutrition”, il doppio fardello della malnutrizione: per una parte del mondo che soffre la mancanza di alimenti di qualità, ne esiste un’altra con troppe risorse ma che compie scelte sbagliate su quali valorizzare.

Diventare obesi può essere frutto di uno stile di vita scorretto, ma ridurre tutto a quanto si mangia sarebbe un errore. Tanti fattori contribuiscono all’insorgere di problemi: si tratta di fattori biologici e genetici, eventi della vita (traumi, sviluppo corporeo in età adolescenziale, gravidanza, malattie e assunzione di medicinali sono esempi), salute mentale e benessere, nonché di accesso ai servizi sanitari e al cibo di buona qualità.

fattori obesità

Fonte immagine: https://www.worldobesityday.org/

Oggi esistono più persone obese che sottopeso e il problema non riguarda più solo i Paesi “ricchi”, ma anche quelli in via di sviluppo, dove il tasso di crescita della presenza della patologia è del 30% maggiore rispetto a quello dei cosiddetti “Paesi sviluppati” (fonte: WHO).

I bambini sono tra le categorie più a rischio. In Italia, le Regioni del Sud detengono il primato per il tasso di obesità pediatrica: nel 2019, per esempio, la Sicilia registrava uno dei tassi più alti d’Europa.

Fatti e miti da sfatare

Come per ogni malattia, anche per l’obesità esistono “miti” di varia natura. Esiste, però, una differenza tra credere a delle storie “standard” e conoscere i fatti. Di seguito, ecco alcuni fatti sull’obesità da tenere in considerazione (Fonte: worldobesityday.org):

  • L’obesità è una malattia e, come tale, può essere oggetto non solo di prevenzione ma anche di cura.
  • Si tratta di un fattore di rischio per diversi tipi di patologie: malattie cardiache, diabete, alcune tipologie di cancro. Si discute, inoltre, sul possibile rapporto obesità-Covid.
  • Mangiare meno e muoversi di più non è necessariamente la soluzione a tutti i problemi. Certo, lo sport e la dieta bilanciata giocano un ruolo essenziale, ma senza arrivare alle radici dell’obesità non è possibile procedere con le soluzioni.
  • La stigmatizzazione e la colpevolizzazione delle persone obese è un problema diffuso e che rischia di ostacolare il processo di reazione alla patologia e, quindi, di guarigione. La malattia non è colpa di chi ne è vittima e non è necessariamente dovuta a scelte alimentari sbagliate.
  • L’obesità infantile, una delle più pericolose perché può influenzare la vita di tanti futuri adulti, può e deve essere prevenuta. Curare la salute, l’alimentazione e l’esercizio fisico sin dalla tenera età è un buon punto di partenza.

Il legame con il Covid

Il Coronavirus è una delle preoccupazioni maggiori al momento. Gli esperti continuano a lavorare per individuare eventuali legami tra l’obesità e il nuovo “nemico invisibile”. Il sito ufficiale dedicato alla Giornata mondiale dell’Obesità ha elaborato una sezione FAQ per rispondere alle domande principali, in lingua inglese (visualizzabile qui).

L’obesità è un fattore di rischio per il Covid-19?

Anche se degli studi sul tema sono ancora in corso, i dati fino a questo momento suggeriscono la possibilità che l’obesità provochi potenzialmente complicazioni in caso di positività al Coronavirus.

Nonostante un legame non possa essere ancora dato per certo – è importante sottolinearlo – il Covid può essere all’origine di maggiore suscettibilità ai problemi respiratori, infiammazioni e disturbi che in genere si accompagnano alla condizione di obesità.

Per questo, il Global Obesity Forum ha recentemente invitato i Governi mondiali a prendere una posizione decisa sul tema, incentivando campagne di sensibilizzazione e un piano sanitario che sia “integrato, equo, onnicomprensivo e centrato sulla persona” (qui la dichiarazione ufficiale in lingua originale).

Conclusione: come agire

Prevenire è sempre la miglior cura. L’obesità non fa eccezione. Da curare, però, non sono solo le persone che ne soffrono, ma anche una società che tende a isolare e a stigmatizzare tutto ciò che non rientra in certi canoni.

Agire non vuol dire solo prevenire e curare, ma anche ascoltare esperienze e conoscere per aiutare il più possibile: questo è il senso del 4 marzo, una delle tante giornate mondiali che dovrebbe far riflettere su se stessi e gli altri, in questo caso sul tema salute, che è letteralmente vitale per il benessere individuale e collettivo.

Fonte immagine: sito World Obesity Day