PATTI – Un grosso squalo di circa 4/5 metri di lunghezza è stato avvistato a Patti (Messina) da un pescatore, Santino Incognito, durante una battuta di pesca. Si tratta, con alta probabilità, di uno Squalo bianco, Carcharodon carcharias.
Carmelo Isgrò, direttore del Museo del Mare di Milazzo, ha raccolto le dichiarazioni del pescatore e, supportato da un ricercatore dell’Università di Catania, ha cercato di capire direttamente dalle sue parole se si possa trattare davvero di uno squalo bianco.
Il racconto dell’avvistamento
“Mi trovavo su un fondale di 25 metri allo Scoglio e mi è apparsa una sagoma che saliva dal fondo: non era un tonno, non era una ricciola“, spiega Santino Incognito.
“Di squali ne ho visti diverse volte anche qui nel golfo di Patti, questo aveva una colorazione bianca sulla pancia, bombato, il dorso era grigio-scuro e non bluastro. Era di 4-5 metri, l’ho confrontato con la lunghezza della mia barca, tre metri e mezzo: quando sono salito in barca, mi è passato a due metri; solo la pinna e dalla prua alla poppa ho viso la pinna che avanzava di un altro metro“, continua.
Il ricercatore dell’Università di Catania conferma che dalle parole del pescatore potrebbe senz’altro trattarsi di un esemplare di Squalo bianco.
Il commento di Carmelo Isgrò
Carmelo Isgrò ha commentato: “Nonostante il suo avvistamento sia un evento poco frequente è comunque una specie presente nei nostri mari e soprattutto perché le risposte alle domande poste al pescatore non lasciano spazio a dubbi, facendo escludere altre specie”.
“La Guardia costiera e le autorità competenti sono state informate dell’accaduto. Invito tutti a segnalare ogni eventuale nuovo avvistamento, di essere cauti ma senza far scoppiare inutili o dannose psicosi. Ricordiamoci che non è lo Squalo il più pericoloso dei predatori del mare (come ci vuol fare credere il cinema e la tv) ma l’uomo che ogni anno uccide milioni di questi preziosi ed antichissimi animali“, sottolinea.
Ancora: “Secondo una stima pubblicata nell’ottobre 2006 sulla rivista Ecology Letters, ogni anno fino a 73 milioni di squali vengono uccisi durante battute di pesca. Inoltre gli squali vengono spesso uccisi anche per preparare la ‘zuppa di pinne di squalo’, famosa pietanza cinese la cui preparazione richiede l’asportazione delle pinne”.
“Questa procedura viene attuata tramite l’utilizzo di una lama arroventata sull’animale ancora vivo che poi viene gettato a mare privo delle pinne che, costretto all’immobilità, muore presto per asfissia o mangiato vivo dai predatori. In definitiva non dobbiamo essere noi ad avere paura degli squali ma loro di noi, infatti è molto più probabile che uno squalo venga ucciso da un uomo che non il contrario“, conclude.
L’intervista video
Fonte video: Facebook – Carmelo Isgrò
Immagine di repertorio