Minacce, estorsioni e truffa assicurativa: due arresti, in manette avvocato

Minacce, estorsioni e truffa assicurativa: due arresti, in manette avvocato

MILAZZO – I militari della compagnia carabinieri di Milazzo, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, emessa dal Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto – Ufficio del giudice per le indagini preliminari, su richiesta della Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto, a seguito delle indagini coordinate dal sostituto procuratore Matteo De Micheli e dal Procuratore della Repubblica Emanuele Crescenti, hanno arrestato C. V. 30enne milazzese, e F. F. A. 62enne, avvocato del foro di Barcellona Pozzo di Gotto, ritenuti responsabili di estorsione continuata in concorso e fraudolento danneggiamento dei beni assicurati.

L’attività investigativa trae spunto da una denuncia presentata nel 2018, a seguito della quale sono stati effettuati mirati accertamenti per riscontrare quanto denunciato. I carabinieri, attraverso accertamenti patrimoniali e sommarie informazioni testimoniali, hanno ricostruito diverse richieste estorsive. Il denunciante, sotto continue minacce di morte, perpetrate anche con incursioni nella propria abitazione, è stato costretto a consegnare periodicamente, sin dal 2012, somme di denaro per un importo complessivo di 14mila euro, quale pagamento di un presunto debito maturato per un acquisto di sostanza stupefacente.

Le indagini hanno fatto piena luce anche su un falso sinistro stradale, denunciato nel 2016 al quale la vittima è stato costretto a prender parte. A fare da regista è stato l’avvocato 62enne che, oltre a mettere a disposizione la propria autovettura per la simulazione del sinistro, ha individuato e incaricato il carrozziere per la riparazione dei mezzi e il medico deputato a redigere una falsa consulenza medico legale attestante patologie in realtà inesistenti. Il 6enne, quale legale delle parti coinvolte, oltre a incassare le rispettive indennità risarcitorie, con il complice, ha costretto il denunciante a consegnare la propria indennità risarcitoria pari a 2.500 euro.

Nell’ambito dell’inchiesta sono state indagate anche altre quattro persone che hanno preso parte alla truffa assicurativa; tra essi un medico.

I due arrestati, dopo le formalità di rito, su disposizione dell’autorità giudiziaria mandante sono stati condotti nelle rispettive abitazioni agli arresti domiciliari.

Immagine di repertorio