Il Teatro Stabile Gravina in una passionale interpretazione di “M’ prestimi a to mugghieri”

Il Teatro Stabile Gravina in una passionale interpretazione di “M’ prestimi a to mugghieri”

CATANIA – È andata in scena domenica scorsa al Teatro Don Bosco “M’ prestimi a to mugghieri”, lavoro teatrale brillante interpretato dalla compagnia del Teatro Stabile Gravina di Franco Torrisi.

Una sorta di “metacommedia”, cioè una commedia che racconta, nel suo svolgersi, sé stessa. Questa è la pièce di Nino Mignemi, non a caso la più rappresentata in assoluto ed è chiaro a tutti il perché.

Dopo poche battute che ne definiscono il canovaccio di un finto matrimonio che possa salvare l’assegno di mantenimento donato ai suoi nipoti da una stravagante zia, comincia un fluire di arzigogolati intrighi, gags, brillanti scenette, come il falso marito in eterno imbarazzo e quello vero che non ha mai accettato, per l’intera durata della commedia, di “mpristari a mugghieri” anche se per una giusta causa.  

Il tutto sostenuto da uno sciamare di attori, ben dieci, spesso contemporaneamente presenti in scena. Inoltre, una trama che nel suo divenire s’ingarbugliava a ogni piè sospinto per un ricercato, caotico, parossistico, intercalare di battute tra ilarità, tragicomico e l’immancabile doppio senso.

Una corsa ad ostacoli che non ha reso per nulla semplice i dialoghi, e se qualcosa si è perso strada facendo, trattasi d’invisibili peccati veniali, inafferrabili in una sala strapiena e per forza di cose con un pubblico attento nel seguire il celere avvicendarsi delle varie scenette.

Lieto il finale con una gradita morale e altro non poteva essere, perché il tutto è sempre rimasto in linea con il divertente paradosso della storia. Gli attori? Troppi per citarli tutti, ma possiamo dire che, se pur inerpicandosi su forti caratterizzazioni, ognuno ha retto bene il suo ruolo in un non semplice andirivieni accompagnato da travolgenti battute su battute.

Davvero non era semplice, ma la smisurata passione messa in essere da tutti i componenti della compagnia di Franco Torrisi, ha ben compensato la difficoltà del copione.  Pertanto, gli applausi e i sorrisi degli spettatori sono stati il desiderato compenso dopo tanto lavoro dietro le quinte.

Last but not least”, un grazie, per aver dato un tocco di ulteriore allegria e di vivace colore, va al balletto della scuola “Arte del movimento”, anche loro, passionali ballerine, piacevolmente trascinate da una serata all’insegna del divertimento.