CATANIA – Si è concluso nella tarda serata di ieri l’ennesimo parossismo dell’Etna cominciato nel pomeriggio. Con un comunicato, l’Ingv di Catania ha specificato che “l’attività esplosiva al Cratere di Sud-Est è cessata, il trabocco lavico che si espande in direzione Sud-Ovest è ancora attivo“.
“L’ampiezza media del tremore vulcanico, dopo aver raggiunto il valore massimo alle ore 19,20 UTC, ha subito una rapida diminuzione riportandosi nel livello medio. Il centroide delle sorgenti del tremore vulcanico rimane localizzato nell’area del Cratere di Sud-Est a una elevazione di circa 2.900 m sopra il livello del mare“.
“Anche l’attività infrasonica dalle 19,35 circa UTC ha subito una rapida diminuzione. Attualmente si pone su un livello basso sia per la frequenza di accadimento dei transienti che per le loro ampiezze osservate“, conclude l’Ingv.
In mattinata è tornato nuovamente operativo l’aeroporto Vincenzo Bellini di Catania. A causa della copiosa ricaduta di cenere, lo scalo catanese era stato costretto a chiudere la propria pista per consentire le operazioni di pulizia e bonifica.
“Lo scalo ritorna operativo dalle ore 8 di stamattina. Potrebbero comunque verificarsi ritardi su arrivi e partenze. I passeggeri sono pregati di informarsi sullo stato del proprio volo con le compagnie aeree“, comunica l’aeroporto siciliano attraverso una nota.
Oltre a ricoprire la pista dell’aeroporto, la cenere vulcanica si è adagiata sulla città di Catania e diversi Comuni del versante meridionale come Mascalucia, Pedara, Nicolosi, Aci Castello, Tremestieri Etneo, Gravina di Catania e Sant’Agata di Li Battiati. Registrato un deposito anche a Siracusa e Augusta.
Fonte foto: Facebook – Alfio Puglisi