Sant’Agata 2021, la Messa dell’Aurora e i devoti dietro uno schermo: tra nostalgia e speranza. “Cittadini, semu tutti devoti tutti?”

Sant’Agata 2021, la Messa dell’Aurora e i devoti dietro uno schermo: tra nostalgia e speranza. “Cittadini, semu tutti devoti tutti?”

CATANIA –Cittadini, semu tutti devoti tutti?“; la risposta, per chi ha visto dal vivo almeno una volta la festa di Sant’Agata, è ovvia. Sono passati 365 giorni da quando le strade di Catania pullulavano di gente vestita di bianco, riunita in fila “appresso a Santa“, chi a seguire il cordone, chi a fare video, chi a cantare, pregare o portare le candelore. Tutti riuniti, fedeli e non, turisti e curiosi, a celebrare la Santa patrona catanese, Sant’Agata. Dai “fuochi della sira o’ tri” alla Messa dell’Aurora, passando per il canto delle Clarisse e tutti quei momenti caratteristici, che rendono la festa di Sant’Agata un momento sacro per tutti i catanesi, ma anche uno spot importante a livello turistico per la città di Catania. Le foto suggestive che sono state fatte negli anni durante il cosiddetto “giro interno” hanno da sempre ritratto il cordone di devoti e il fiume di gente che riempie la via Etnea, quasi a formare un unico sentiero che porta direttamente verso l’Etna. Uno spettacolo che solo Catania e che solo la festa di Sant’Agata può offrire, ma che 365 giorni dopo dall’ultima volta appare totalmente diverso.

Niente canti, niente fuochi, niente foto, video e preghiere. Arrivederci alle candelore, al calore dei catanesi, ai venditori di bibite e alle bancarelle. Ai bambini che sbraitano e che stanno a cavalcioni sulle schiene dei padri per salutare Sant’Agata, ai devoti che portano in spalla il cerone e ogni tre per due gridano “Accura“, alla suddetta domanda, alle corde vocali “distrutte” dopo tre notti di urla per la Santa, alle notti in bianco per non perdersi neanche un passaggio del fercolo. Un anno fa sembrava impossibile immaginare una festa di Sant’Agata senza tutto questo, eppure il Coronavirus (forse già in circolo proprio durante quella celebrazione del febbraio 2020) ha cancellato tutto per il momento. Un assembramento del genere sarebbe catastrofico in questo periodo e l’amministrazione comunale di Catania, in accordo con l’Arcidiocesi etnea, ha optato per una festa di Sant’Agata più soft.

Una festa da seguire in streaming e non per le vie dei quartieri catanesi e del centro storico. La stessa passione e devozione di sempre, ma un sapore diverso, quasi amaro, per chi è stato sempre abituato a non perdersi neanche una volta le celebrazioni per la Santa Patrona. Piazza Università, Piazza Duomo, via Etnea diventano teatro di desolazione, invece che di allegria. Solo con l’immaginazione si possono sentire ancora i suoni caratteristici della festa di Sant’Agata. Sul posto solo qualche giornalista impegnato nella diretta televisiva, le forze dell’ordine per controllare che nessuno provi a violare le regole, l’arcivescovo Gristina e il sindaco di Catania a rappresentanza della popolazione.

Oggi, giovedì 4 febbraio, attraverso i link streaming forniti dall’Arcidiocesi di Catania, le persone hanno potuto vedere la Messa dell’Aurora dietro uno schermo. Qualcuno avrà acceso una candela in onore della “Santuzza”, tanti avranno pregato, soprattutto affinché questa emergenza finisca presto, altri avranno guardato fuori dalla propria finestra o balcone con nostalgia, magari con il sacco addosso come ogni anno.

Ma l’obiettivo della festa di Sant’Agata di quest’anno, però, è quello di lasciare un messaggio di speranza e serenità a tutti coloro che si sono visti privati della propria libertà personale, che hanno sacrificato le loro abitudini per il bene di tutti, che hanno lottato per gli altri, che hanno perso i propri cari durante questa maledetta pandemia e che stanno lottando attaccati a un respiratore per la vita. A loro va l’elogio più grande e la preghiera più sentita, a loro è dedicata questa celebrazione anomala, ma pur sempre sentita dalla gente di Catania. Che chi guarda fuori da quella finestra indossando sempre e comunque il sacco sappia che prima o poi tornerà a urlare “Cittadini, semu tutti devoti tutti?“.

Fonte immagine Arcidiocesi di Catania