Riposto, scoperti 9 evasori fiscali: ammonta a oltre 250mila euro l’IVA non pagata

Riposto, scoperti 9 evasori fiscali: ammonta a oltre 250mila euro l’IVA non pagata

RIPOSTO – Finanzieri della compagnia di Riposto, negli ultimi mesi, nell’ambito dell’attività di contrasto all’economia sommersa, hanno scoperto 9 evasori totali.

Sono persone che operano nei più svariati settori: dalla costruzione di edifici, al commercio dei materiali da costruzione, dalla compravendita e noleggio di autoveicoli, all’intermediazione di agenti e rappresentanti di commercio e operatori nel settore ricettivo come B&B e case vacanze.

Evasori nel Catanese

A conclusione delle attività ispettive nei confronti dei 9 presunti trasgressori è stata accertata una maggiore base imponibile ai fini delle imposte sui redditi di oltre 1.700.000 euro e una maggiore Iva dovuta pari a circa 267mila euro.

Nell’ambito dei controlli è stato segnalato il titolare di una delle due imprese esercenti attività ricettiva per l’indebita percezione di contributi a fondo perduto per l’importo di oltre 5mila euro.

Peculiari posizioni

Peculiari le situazioni di due lavoratori autonomi: il rappresentante di un noto brand di caffè, pur percependo provvigioni annuali ben superiori alla soglia dei compensi previsti per “l’attività occasionale”, nonostante fosse regolarmente titolare di partita Iva, celava al fisco un imponibile complessivo per tutti gli anni d’imposta pari a oltre 360mila euro per circa 80mila euro di Iva.

Un dentista che ha omesso la presentazione delle dichiarazioni fiscali, invece, secondo la ricostruzione delle Fiamme gialle, non dichiarava compensi per oltre 800mila euro.

Inoltre nello studio del professionista i militari si sono trovati di fronte a una situazione igienico-sanitaria con numerose carenze.

Studi senza autorizzazione

Le attività consequenziali hanno permesso di appurare ancora che i due diversi studi medici a lui riconducibili – uno in provincia e l’altro in città – erano privi di ogni autorizzazione.

Sono state quindi inoltrate le previste segnalazioni alle autorità competenti che hanno disposto la diffida al dentista a svolgere l’esercizio dell’attività di studio odontoiatrico.