Omicidio Ylenia Bonavera, le tesi opposte dei consulenti su Nicotra

Omicidio Ylenia Bonavera, le tesi opposte dei consulenti su Nicotra

CATANIA – All’udienza del 5 luglio scorso avanti la Corte di Assise di Appello (con Presidente la Dott.ssa Elisabetta Messina) si è proceduto all’audizione del perito del GUP, Prof. Eugenio Aguglia e del Prof. Antonino Petralia, psichiatra, consulente della Difesa, entrambi per riferire in ordine alla capacità dell’imputata Daniela Agata Nicotra di partecipare coscientemente al processo in merito all’omicidio di Ylenia Bonavera.

Omicidio Ylenia Bonavera, l’Imputata delira in aula

L’audizione dei due psichiatri è avvenuta su richiesta del Procuratore Generale, Dott. Andrea Ursino, cui si sono associate le altre parti. L’esame ha riguardato nello specifico la condotta tenuta dall’Imputata durante l’udienza avanti il Giudice di Primo Grado del 16 maggio 2022. In quella circostanza, infatti, Nicotra ha delirato, dando chiari segni di squilibrio mentale.

Dalla lettura del verbale integrale di udienza dello scorso 5 luglio emerge in maniera incontrovertibile che i due psichiatri giungono a conclusioni diametralmente opposte circa la capacità di intendere e di volere al momento dei fatti e alla capacità di stare in giudizio.

La tesi del Professor Aguglia

Il Prof. Eugenio Aguglia, infatti, durante l’udienza ha dichiarato: “Le due volte che ho avuto occasione di incontrare l’Imputata posso con serenità dire che era assolutamente capace di partecipare al processo, anche perché consapevole del fatto, consapevole delle modalità con cui si era svolto in maniera molto analitica, con un rispetto anche della tempistica”.

Tuttavia, è lo stesso Prof. Aguglia a dichiarare durante l’udienza: “La mia diagnosi è stata disforia di genere con tratti border di personalità. [..] L’Imputata ha una difficoltà di tipo relazionale, ha una modalità relazionale finalizzata un po’ al beneficio primario; sicuramente ha un atteggiamento di tipo impulsivo di fronte a dei momenti in cui percepisce una frustrazione, quindi ha una reazione di immediatezza, ha fatto uso di sostanze, sono tutti elementi che concorrono alla formulazione del disturbo border di personalità”.

La tesi del consulente della Difesa

Il Prof. Antonino Petralia, però, non ha condiviso in toto quanto affermato dal Prof. Eugenio Aguglia; infatti, il consulente della Difesa delinea un quadro diverso dell’Imputata, atteso che la storia clinica di Daniela Agata Nicotra iniziava nel lontano 2017, data certamente antecedente ai fatti per cui è processo. Inoltre, Nicotra nell’arco della sua vita è stata sottoposta a due TSO, uno al Vittorio Emanuele e uno al Garibaldi di Catania. Tutte queste circostanze, a detta del Prof. Petralia, incidono sulla capacità id intendere e di volere dell’imputata al momento in cui è stato commesso il fatto.

Per ciò che concerne la capacità di partecipare coscientemente al processo, il Prof. Petralia sostiene che “in una condizione di base è capace di partecipare al processo, cioè ci sono quei momenti in cui c’è questo scivolamento in cui perde il contatto con la realtà, ma di base il disturbo di personalità di cui è affetta consente assolutamente la partecipazione, la comprensione di quello che accade, del ruolo, delle motivazioni per le quali si trova qua”.

L’escussione della madre della vittima

In quella sede è stata sentita, sempre su richiesta del Procuratore Generale, anche la madre della Bonavera, costituita Parte Civile, per riferire più approfonditamente sulla natura dei rapporti che intercorrevano tra la propria figlia e l’Imputata.

La prossima udienza sarà celebrata il 4 ottobre 2023 per la requisitoria del Procuratore Generale Dott. Andrea Ursino ed eventuale arringa dei difensori della Parte Civile.