PATERNÒ – È giunta alla nostra redazione, tramite il segretario provinciale dei Giovani Democratici di Catania, Bruno Guzzardi, la segnalazione di Lino Fiorenza, segretario del circolo di Paternò. Fiorenza si lamenta delle scelte poco funzionali del PD (Partito Democratico) di Paternò, prende le distanze da qualsiasi conflitto interno e chiede di poter aprire una nuova pagina politica del partito, fatta di coesione tra i membri.
“Siamo alle solite! L’inesistente Partito Democratico della nostra città preferisce giocare alla faida per l’ennesima volta. Dopo un anno di vera attività sul territorio, noi Giovani Democratici non tolleriamo l’uso sconsiderato del logo del Partito sui manifesti che si sono visti in giro a Paternò in questi giorni. Noi, a differenza dei soliti noti del nostro Partito, abbiamo operato sempre nell’interesse della comunità sin dal nostro ultimo Congresso, rispettando sempre tutto e tutti”, dice il segretario di Paternò.
“Un simbolo non è solo un’immagine. Un simbolo rappresenta una comunità, i suoi valori e ciò in cui tutti noi crediamo. Ci rammarica sapere che ci sono persone che non ne comprendono il significato e decidono di usarlo senza consultare nessuno e senza seguire le regole, come se avessero la pretesa di rappresentare una comunità politica che non hanno neanche interpellato. La nostra comunità protesta, non per il contenuto, quanto per l’appropriazione”, continua.
“Siamo stanchi di queste continue lotte fratricide. Pretendiamo un cambiamento radicale: vogliamo finalmente voltare pagina. Per questo motivo prendiamo le distanze da questi sterili conflitti interni. Chiediamo a tutti gli iscritti di concentrare le proprie forze per costituire una realtà nuova, lontana da queste tare mentali. Una realtà che si occupi dello sviluppo della nostra Paternò, piuttosto che delle continue scaramucce interne. Noi, Giovani Democratici, ci faremo promotori di questo percorso e ci batteremo con tutte le nostre forze per cambiare davvero le cose. Uniti resistiamo, divisi cadiamo. Noi vogliamo stare in piedi, voi?”, conclude Fiorenza, sperando di porre fine, una volta per tutte, alle continue divisioni interne che non agevolano né il partito, né l’azione politica.