CATANIA – Il ciclone “Gabry” ha travolto la Sicilia orientale il 17 gennaio, causando devastazioni su vasta scala nelle zone agricole e rurali.
L’ondata di maltempo ha colpito duramente le province di Catania, Messina, Enna, Agrigento, Siracusa e Ragusa, distruggendo stalle, serre e infrastrutture cruciali per l’agricoltura e la zootecnia.
Devastante ciclone a Catania, le terribili conseguenze
Una catastrofe che ha lasciato centinaia di imprenditori agricoli in ginocchio, mettendo a rischio l’intero settore. I Vigili del Fuoco hanno effettuato oltre 700 interventi per fronteggiare mareggiate, raffiche di vento fino a 100 km/h e danni strutturali provocati dalle tempeste.
Nonostante l’impegno incessante, la situazione resta critica, e la stima dei danni è ancora in corso. Senza interventi immediati, le conseguenze potrebbero aggravarsi ulteriormente. La Piana di Catania, cuore agricolo della Sicilia, è stata una delle aree più colpite.
A Contrada Passo Martino, stalle scoperchiate, tetti divelti, macchinari distrutti e terreni allagati testimoniano la gravità della situazione. Da giorni, le famiglie degli imprenditori agricoli sono impegnate a contenere i danni, ma mancano le risorse per ripristinare le attività.
Ulteriori disagi
Il ciclone ha anche causato gravi problemi alla rete elettrica, abbattendo tralicci e interrompendo l’erogazione di energia. Per molte fattorie e animali, le difficoltà legate al maltempo sono ancora più pesanti.
Gli imprenditori agricoli siciliani hanno lanciato un appello urgente alle istituzioni locali e nazionali per ottenere aiuti immediati: mettere in sicurezza le strutture danneggiate, sostenere economicamente le aziende e attivare i fondi di emergenza.
La situazione critica
Alessandro Leone, della Società Agricola Bovinpec Srl, ha spiegato come in pochi minuti “il ciclone ha devastato tutto: le nostre stalle sono state scoperchiate, i mezzi agricoli distrutti. Siamo intervenuti immediatamente per mettere in sicurezza gli animali, ma i danni sono ingenti”.
“L’emergenza non è ancora conclusa, ed è indispensabile un piano straordinario di interventi che preveda risorse per il ripristino delle attività agricole e misure volte a garantire la sicurezza e il benessere degli animali”.
La situazione è critica e richiede un’azione immediata e concreta da parte delle istituzioni per evitare danni irreparabili al settore agricolo, già duramente provato.
Una grave minaccia per l’agricoltura siciliana
Confagricoltura Catania, attraverso il Presidente Giosuè Arcoria, ha preso posizione: “I danni causati dal ciclone rappresentano una grave minaccia per l’economia agricola siciliana. Serve un intervento tempestivo e politiche di supporto per sostenere il grande lavoro degli imprenditori agricoli”.
“Senza un aiuto immediato, rischiamo di compromettere un settore fondamentale per la nostra economia. Stiamo già affrontando un periodo complesso a causa della siccità; è necessario cercare di attuare misure concrete per il rilancio del comparto agricolo, garantendo risorse adeguate e un piano di sostegno mirato. Solo così potremo salvaguardare il lavoro di tante famiglie e la produzione agricola siciliana, pilastro essenziale del nostro territorio”.
Si chiede un piano di interventi
Le richieste degli imprenditori agricoli si concentrano sull’intervento di Comune, Protezione Civile e Dipartimento Agricoltura, affinché si agisca rapidamente per limitare i danni e salvaguardare il futuro delle aziende agricole siciliane.
La richiesta è chiara: un piano straordinario di aiuti per ricostruire le strutture danneggiate e superare l’emergenza, evitando di compromettere un settore vitale per la Sicilia.