CATANIA – Nell’ambito di ampie e complesse indagini coordinate, sin dal verificarsi degli eventi, dalla Procura della Repubblica di Catania – Direzione Distrettuale Antimafia – i carabinieri del Comando Provinciale di Catania, sono stati delegati all’esecuzione di un’ordinanza del giudice per le indagini preliminari di Catania nei confronti di 14 soggetti (clicca qui per sapere chi sono gli arrestati) indagati per le seguenti ipotesi di reato:
Roberto Campisi, Davide Agatino Scuderi, Michael Agatino Sanfilippo, Giovanni Nicolosi e Rosario Viglianesi
A) del delitto di cui agli artt. 81 cpv. 110, 112 n. 1, 575-577 n. 4 in relazione art. 61 n. 1, 416 bis.1 c.p. perché, in concorso morale e materiale tra loro e con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, agendo in numero superiore a cinque persone, unitamente a Carmelo Di Stefano e Martino Carmelo Sanfilippo, già sottoposti a custodia cautelare per questa causa, tutti partecipi di un gruppo di fuoco che si contrapponeva all’azione di un sodalizio mafioso rivale, esplodendo all’indirizzo di Luciano D’Alessandro e Vincenzo Scalia numerosi colpi d’arma da fuoco a canna corta e attingendo il primo con un colpo alla regione toracico-laterale sinistra con conseguente lesione della vena giugulare destra e il secondo con tre colpi, di cui due alla regione sopraglutea destra e un altro alla regione lombare paramediana destra con penetrazione del cavo pleurico e consecutiva lesione dei lobi polmonari, cagionavano la morte di quest’ultimi. Con l’aggravante di aver agito per motivi abbietti, avendo commesso il fatto quale ritorsione conseguente a precedenti contrasti insorti tra organizzazioni criminali contrapposte e segnatamente il clan Cappello ed il gruppo dei Cursoti Milanesi cui gli indagati sono affiliati. Con l’aggravante di aver commesso il fatto avvalendosi delle condizioni previste dall’art. 416 bis c.p. e al fine di agevolare il clan dei Cursoti Milanesi. Con la recidiva specifica e reiterata per Roberto Campisi. Con la recidiva reiterata nel quinquennio per Scuderi. Con la recidiva nel quinquennio per Michael Agatino Sanfilippo.
B) del delitto di cui agli artt. 81 cpv. 110, 112 n. 1, 56-575-577 n.4 in relazione art. 61 n. 1, 416 bis.1c.p. segnatamente: Concetto Alessio Bertucci veniva attinto da un colpo d’arma da fuoco a canna corta al pene; Luciano Guzzardi veniva attinto da tre colpi d’arma da fuoco a canna corta all’arto inferiore sinistro;
Riccardo Pedicone veniva attinto da tre colpi d’arma da fuoco a canna corta di cui uno alla regione addominale laterale sinistra, uno alla regione addominale inferiore destra e uno alla regione superiore della spalla sinistra; Gioacchino Spampinato veniva attinto da due colpi d’arma da fuoco a canna corta di cui uno al braccio destro e uno alla gamba destra.
C) del delitto di cui agli artt. 81 cpv. 110, 112 n. 1, 61 n.2 c.p., 2, 4 co 1 e 2 lett. a e 7 legge 895/67 e 416 bis.1 c.p. perché, al fine di eseguire i reati di cui ai capi A) e B), detenevano e portavano illegalmente in luogo pubblico diverse armi da fuoco, tra cui una pistola calibro 9×21 e due revolver cal. 38.
Concetto Alessio Bertucci, Massimiliano Cappello, Salvatore Chisari, Renzo Cristaudo, Gaetano Ferrara, Luciano Guzzardi, Santo Antonino Lorenzo Guzzardi, Salvuccio Junior Lombardo, Gaetano Nobile, Rinaldo Puglisi, Sebastiano Cavallaro
D) del delitto di cui agli artt. 81 cpv. 110, 112 n. 1, 56-575-577 n.4 in relazione art. 61 n. 1, 416 bis.1c.p. perché, in concorso morale e materiale tra loro e con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, agendo in numero non inferiore a tredici persone, Massimiliano Cappello, Luciano Guzzardi, Gaetano Nobile e Salvuccio Junior Lombardo anche quali organizzatori ed istigatori del gruppo di fuoco che si contrapponeva all’azione di un sodalizio mafioso rivale e tutti quali partecipi del medesimo gruppo di fuoco, esplodendo all’indirizzo di Martino Carmelo Sanfilippo un colpo d’arma da fuoco a canna corta e all’indirizzo di Rosario Viglianesi tre colpi d’arma da fuoco a canna corta che li attingevano, rispettivamente, alla regione sotto glutea destra (Sanfilippo) e al gluteo e agli arti inferiori (Viglianesi), compivano atti idonei a cagionare la morte di questi ultimi non conseguendo l’evento per cause indipendenti dalla loro volontà. Con l’aggravante di aver agito per motivi abbietti avendo commesso il fatto quale ritorsione conseguente a precedenti contrasti insorti tra organizzazioni criminali contrapposte e segnatamente il gruppo dei Cursoti Milanesi e il clan Cappello cui gli indagati sono affiliati. Con l’aggravante di aver commesso il fatto avvalendosi delle condizioni previste dall’art. 416 bis c.p. e al fine di agevolare il clan Cappello. Con la recidiva specifica, reiterata e nel quinquennio per Santo Guzzardi. Con la recidiva specifica e reiterata per Nobile, Cappello, Luciano Guzzardi, Bertucci, Spampinato, Puglisi. Con la recidiva reiterata e nel quinquennio per Gaetano Ferrara, Rocco Ferrara e Salvatore Chisari. Con la recidiva specifica per Bertucci. Con la recidiva per Lombardo.
E) del delitto di cui agli artt. 81 cpv. 110, 112 n. 1, 61 n.2 c.p., 2, 4 co 1 e 2 lett. A) e 7 legge 895/67 e 416 bis.1 c.p. perché, in concorso morale e materiale tra loro e con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, agendo in numero non inferiore a tredici persone, al fine di eseguire il reato di cui al capo D), detenevano e portavano illegalmente in luogo pubblico almeno due pistole riconducibili al calibro 7,65. Con l’aggravante del fatto commesso da più persone riunite. Con l’aggravante di aver commesso il fatto al fine di agevolare il clan Cappello di Catania. Con la recidiva specifica, reiterata e nel quinquennio per Santo Bertucci. Con la recidiva specifica e reiterata per Cappello, Luciano Guzzardi, Bertucci, Spampinato, Puglisi, Rocco Ferrara. Con la recidiva reiterata e nel quinquennio per Gaetano Ferrara e Salvatore Chisari. Con la recidiva reiterata per Nobile. Con la recidiva per Lombardo e Bertucci.