CATANIA – Sono oltre 560 milioni di euro i fondi pubblici destinati a Catania e provincia attraverso il PNRR, il PON Metro Plus, il Decreto Caivano e il Fondo Urbano Agenda (FUA). Risorse importanti, pensate per migliorare i servizi nelle aree urbane più fragili e affrontare questioni centrali come l’emergenza abitativa, l’assistenza agli anziani, l’inclusione sociale e la rigenerazione urbana. Lo denuncia la Cgil di Catania: gran parte di questi interventi risulta oggi rallentata o non avviata, tra ritardi amministrativi, carenza di strutture e ostacoli organizzativi.
Il punto della situazione è stato fatto mercoledì 23 aprile, durante una conferenza stampa convocata dalla sigla sindacale e dal SUNIA Sicilia e Catania, nel salone Russo di via Crociferi.
“Sono circa 560 milioni di euro i fondi destinati alla città e alla provincia etnea attraverso il PNRR, il PON Metro Plus, il Decreto Caivano e il Fondo Urbano Agenda (FUA). Denaro che dovrebbe servire a cambiare radicalmente il volto della città, soprattutto nelle periferie più fragili”, hanno ricordato i rappresentanti sindacali.
A Catania progetti PNRR approvati, ma bloccati
Nel settore delle politiche sociali, sono 54 i progetti finanziati dal PNRR. Per un valore complessivo di oltre 7 milioni di euro. Diversi interventi riguardano il supporto all’autonomia delle persone con disabilità, l’housing first, i servizi per senza dimora, anziani non autosufficienti e famiglie vulnerabili.
Molti di questi progetti, però, non sono stati avviati per via della mancata ristrutturazione degli immobili previsti o per l’assenza di strutture disponibili. Un caso esemplare è quello dell’ex scuola De Caro, a San Giovanni Galermo, destinata a diventare un centro per anziani. La gara d’appalto è stata assegnata, ma i lavori non sono ancora cominciati. Stessa situazione per gli alloggi previsti nel progetto Housing First.
Anche la stazione di posta per persone senza fissa dimora funziona attualmente in modalità provvisoria. Altri interventi, come quelli per il rafforzamento dei servizi domiciliari, il sostegno alla genitorialità fragile e la presa in carico di minori in difficoltà, sono rallentati da ostacoli di natura logistica o amministrativa.
Rigenerazione urbana di Catania: solo 4 progetti su 12 avviati
Delle 12 iniziative previste dal Programma Urbano Integrato, che coinvolgono aree strategiche della città come Librino, Monte Po, San Berillo, Corso Sicilia e Piazza Lupo, solo quattro risultano avviate. Gli altri interventi sono ancora in fase di valutazione o in attesa di disponibilità di edifici pubblici.
Secondo quanto riferito, lo IACP ha dichiarato di non avere immobili immediatamente utilizzabili. Intanto, strutture dismesse – scuole, ospedali, caserme, beni confiscati – rimangono inutilizzate anche per la mancanza di collaborazione tra enti. In particolare con la Regione Siciliana.
PON Metro Plus a Catania: investimenti importanti ma incerti
Sul fronte del PON Metro Plus, Catania può contare su oltre 225 milioni di euro, da spendere entro il 2030. Si tratta di risorse FESR previste per interventi di inclusione sociale. Come il potenziamento dei centri diurni per disabili, l’assistenza a persone con Alzheimer, la creazione di hub educativi per minori, il sostegno ai care leavers, e il rafforzamento dei servizi per l’infanzia.
Anche in questo caso, i rappresentanti sindacali evidenziano la mancanza di informazioni aggiornate sui cronoprogrammi. Oltre a una difficoltà di coordinamento tra i vari livelli istituzionali coinvolti.
Le richieste della CGIL di Catania e del Sunia sui fondi del PNRR e il PON Metro PLUS
“Non possiamo accettare che fondi così importanti, in un momento storico così difficile per la nostra comunità, vadano sprecati. È invece necessario sostenere le famiglie che hanno diritto ai servizi sociali pubblici e agli interventi di sostegno alla vita quotidiana”, hanno dichiarato Carmelo De Caudo e Rosaria Leonardi della CGIL.
Per la CGIL e il SUNIA, è urgente sbloccare le procedure, assicurare la disponibilità degli immobili e rafforzare il personale tecnico-amministrativo.
“La nostra preoccupazione – hanno aggiunto Giusi Milazzo e Agata Palazzolo – riguarda soprattutto gli interventi strutturali. Senza immobili disponibili, senza progetti pronti, e senza personale sufficiente, tutto rischia di rimanere sulla carta. E chi paga il prezzo sono le persone più fragili della nostra città”.
I sindacati chiedono all’amministrazione locale di Catania di pubblicare i cronoprogrammi, attivare tavoli permanenti di monitoraggio e garantire una gestione trasparente e puntuale delle risorse disponibili.