CATANIA – Mentre Catania e provincia venivano devastate da un ciclone con conseguenti inondazioni, frane, smottamenti, tre vittime e diversi feriti, JustEat faceva lavorare i riders mettendo, di fatto, a rischio la loro incolumità. A denunciare l’accaduto è stata la sigla sindacale USB.
Già mercoledì 20 ottobre, spiega il sindacato, prima dello scoppio dell’emergenza, JustEat attraverso una mail, ricordando ai riders catanesi “che i cambiamenti climatici fanno parte di questo lavoro“, ha sottolineato che non presentarsi al turno di lavoro sarebbe stata considerata una assenza non retribuita e oggetto di un eventuale richiamo disciplinare.
E domenica 24, quando la Protezione Civile della Regione Siciliana ha diramato per Catania l’allerta arancione per rischio idraulico e idrogeologico, molti riders hanno chiesto di non lavorare ma sono stati obbligati, pena il conteggio dell’eventuale assenza come “non giustificata” e conseguenti sanzioni disciplinari. Poche ore dopo JustEat è stata costretta a sospendere il servizio per via dell’allerta rossa che ha portato anche il sindaco a emanare un’ordinanza che bloccava tutte le attività non essenziali.
Il servizio è stato ripristinato dopo l’ora di cena del 27 ottobre nonostante, denuncia la sigla sindacale, le strade franate e il divieto di circolazione per cicli e ciclomotori. JustEat ha chiamato telefonicamente i riders uno ad uno, per poi interrompere nuovamente le attività a seguito di una nuova ordinanza del sindaco.
“Non è la prima volta che JustEat mette a rischio i riders facendoli lavorare durante condizioni meteo proibitive, approfittandosi dell’obbligo al rispetto degli orari lavorativi che deriva dal lavoro dipendente; non fornisce DPI come tuta antipioggia e giacca alta visibilità e nemmeno mezzi di sicurezza per i veicoli, quali luci e campanello – sottolinea il sindacato USB -. È assolutamente necessario rivendicare la sicurezza sul lavoro, iniziando a chiedere di lasciare ogni singolo rider libero di valutare, senza avere il beneplacito di nessun altro e senza avere delle valutazioni aziendali negative, di fermarsi in caso di eventi meteorologici e di eventi di altra tipologia che rendono lo svolgimento del lavoro insicuro.
Rivendichiamo il diritto alla sicurezza insieme a tutte le altre rivendicazioni salariali. Rivendichiamo l’applicazione integrale del CCNL della Logistica e in generale i diritti di chi lavora. Solo con la lotta – conclude il sindacato – e riscoprendo l’arma dello sciopero possiamo conquistare condizioni di vita e di lavoro migliori“.