Catania, cooperative con giro d’affari da 20 milioni di euro: sequestrate 8 associazioni, i NOMI degli arrestati

Catania, cooperative con giro d’affari da 20 milioni di euro: sequestrate 8 associazioni, i NOMI degli arrestati

CATANIA – Questa mattina la Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, nell’ambito di indagini collegate con la Procura della Repubblica di Gela, ha delegato ai carabinieri della sezione di polizia giudiziaria della stessa Procura l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa il 4 dicembre 2018 dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Catania nei confronti di:

  • Pietro Marino Biondi, 62 anni, condotto nel carcere di Catania, piazza Lanza;
  • Hatarzyna Eugenia Chylewska, detta “Kasia”, 38 anni, ai domiciliari;
  • Natale Di Franca, 59 anni, ai domiciliari;
  • Paolo Duca, 50 anni, ai domiciliari;
  • Clara Favatella, 36 anni, ai domiciliari;
  • Giuseppina Foti, 46 anni, ai domiciliari;
  • Alessandro Giannone, 35 anni, ai domiciliari;
  • Gemma Iapichello, 42 anni, in carcere a Catania piazza Lanza;
  • Giuseppe Maria Palumbo, 61 anni, ai domiciliari;
  • Liliana Giuseppina Pasqualino, 55 anni, ai domiciliari;
  • Francesca Provvidenza Politi, 33 anni, ai domiciliari;
  • Francesca Ventimiglia, 57 anni, ai domiciliari.

Tutte queste persone sono state sottoposte a indagini per aver costituito un’associazione per delinquere finalizzata alla realizzazione di vari delitti contro la pubblica amministrazione, come quelli di corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio e di frode nelle pubbliche forniture, nonché per estorsione e maltrattamenti.

La compagine delinquenziale era stata promossa e organizzata da Pietro Marino Biondi e Gemma Iapichello. In particolare, proprio loro due avevano creato un sistema che, fra l’altro, si fondava sul fatto di assumere nelle varie cooperative/associazioni i parenti dei funzionari pubblici addetti al controllo del settore, creando una commistione tra controllore e controllato, circostanze dalle quali il sistema anche corruttivo traeva considerevoli vantaggi. Le indagini erano state avviate sin dal giugno 2017. Nel dettaglio, le investigazioni, hanno permesso di accertare che Pietro Marino Biondi, Francesca Ventimiglia, Giuseppe Maria Palumbo, Clara Favatella, Alessandro Giannone, Giuseppina Foti e Hatarzyna Eugenia Chylewska, nell’ambito di un preciso progetto criminale indeterminato nel tempo, amministravano, a vario titolo, diverse cooperative e associazioni attive nell’opera socio-assistenziale di minori extracomunitari non accompagnati, persone diversamente abili e anziani, allo scopo di accumulare profitti economici che poi venivano reinvestiti in altre lucrose attività imprenditoriali.

Le condotte illecite si concretizzavano somministrando ai minori cibo di scarto, non garantendogli condizioni igienico sanitarie adeguate e non fornendogli la dovuta assistenza tramite personale qualificato. Inoltre, consistevano anche nell’evitare metodicamente e fraudolentemente l’osservanza degli obblighi contrattuali stipulati con vari enti della pubblica amministrazione.

Pietro Marino Biondi, Natale Di Franca e Paolo Duca (questi ultimi due rispettivamente dipendenti dell’INPS di Catania e Sondrio) allo scopo di ottenere illeciti vantaggi (consistenti per il Di Franca in ulteriori benefici per i propri congiunti – dipendenti di cooperativa riconducibile al sistema “Biondi” – e per Duca di riavere assunta la moglie) hanno compiuto vari atti contrari ai propri doveri d’ufficio come favorire e trattare con priorità le pratiche di gestione delle associazioni e informare Biondi e i suoi collaboratori riguardo all’imminente esecuzione di controlli o ispezioni e tralasciare di applicare le sanzioni previste per le infrazioni rilevate durante le verifiche compiute.

Biondi Pietro Marino, Giannone Alessandro, Palumbo Giuseppe Maria, Ventimiglia Francesca, sempre nell’ambito delle cooperative e associazioni riconducibili agli indagati, maltrattavano gli ospiti a loro affidati offrendo ai giovani un insufficiente abbigliamento sia estivo che invernale, nel somministrare loro poco cibo che talvolta era anche avariato, fornendo posti letto infestati da pulci, tanto da indurre i giovani a dormire in terra per lunghi periodi. Tutte condotte aggravate dal fatto che erano compiute ai danni di soggetti in condizione di minorata difesa, sia per l’età sia per la loro condizione di stranieri. Biondi e Favatella hanno poi tentato di farsi consegnare 400 euro da giovane extracomunitario loro ospite in cambio di un contratto di lavoro presso le cooperative da loro gestite, contratto che avrebbe consentito al giovane di ottenere il permesso di soggiorno e, quindi, la possibilità di rimanere in Italia evitando, di fatto, la sicura espulsione dal territorio italiano.

Le indagini sono state condotte attraverso un’articolata serie di intercettazioni telefoniche, telematiche e ambientali che, rinforzate da diverse attività istruttorie (sommarie informazioni di persone informate sui fatti e l’acquisizione di una corposa documentazione) e da una mirata consulenza economico/finanziaria che evidenziava in capo al sistema Biondi un considerevole patrimonio, hanno consentito di acquisire prove precise in ordine alle gravissime ipotesi delittuose sopra illustrate.

Per tali motivi, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catania, concordando sul quadro indiziario rappresentato dalla Procura della Repubblica di Catania, ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di Pietro Biondi e Gemma Iapichello, mentre per i restanti disponeva la misura cautelare degli arresti domiciliari; inoltre, accogliendo la richiesta formulata dalla Procura della Repubblica, ha disposto il sequestro preventivo delle seguenti cooperative e associazioni: Associazione Solidarietà 2000, Cooperativa Comunità Per Vivere Insieme, Cooperativa Onlus Pianeti Diversi, Cooperativa Progetto Vita Onlus, Cooperativa Comunità Il Quadrifoglio Onlus, Cooperativa Alba, Cooperativa Le Fata Dell’arcobaleno, Associazione Albero Della Vita che, nell’insieme, si è stimato avere una valore patrimoniale di circa 3 milioni di euro e un giro di affari di circa 20 milioni.

Immagine di repertorio