CATANIA – “Non chiamatelo maltempo, è crisi climatica“. È questo lo slogan con cui diversi cittadini di Catania sono scesi ieri pomeriggio in piazza, per manifestare contro l’emergenza climatica, recentemente sfociata – almeno per quanto riguarda la Sicilia – in un caldo molto più asfissiante rispetto agli anni scorsi.
A partire dalle ore 18, infatti, si è tenuto in piazza Università un presidio organizzato da Fridays For Future Catania. I presenti hanno voluto puntare i riflettori sull’attuale crisi climatica, troppe volte – rivendicano loro – messa in secondo piano dal Governo.
Dietro le mani che hanno retto instancabilmente striscioni e cartelloni si intravedevano i volti di chi al momento, guardandosi attorno, fa fatica a immaginare un futuro degno di essere vissuto. In fondo come si può sognare un domani se nel frattempo il presente si sta sgretolando tra le proprie mani?
Protagonisti dell’iniziativa soprattutto i giovani che, durante i diversi interventi, hanno enunciato le loro rivendicazioni. Presenti però anche cittadini con più anni di esperienza, che non meno degli altri hanno fatto valere le proprie ragioni.
Ad attirare l’attenzione dei passanti è stata la decisione degli organizzatori di mettere in scena una “metafora” che rendesse evidenti gli effetti del cambiamento climatico su ciascuno di noi. I giovani membri di Fridays For Future Catania si sono schierati al centro di piazza Università, per poi lasciarsi cadere a terra dopo essere stati toccati da uno di loro che, per l’occasione, aveva il volto mascherato e portava appeso un cartello con scritto “crisi climatica”. Dopo appena pochi secondi dall’inizio del presidio, tutti gli attivisti erano stesi a terra, macchiati in tutto il corpo da una vernice nera che simboleggiava la cenere originata nelle ultime settimane dall’abbondante numero di incendi in Sicilia.
Perché un presidio per il clima?
A spingere gli organizzatori dell’evento a farsi trovare ancora una volta in prima linea sono stati proprio i recenti avvenimenti climatici. Se nelle ultime settimane nel Nord Italia si sono abbattuti irrefrenabili temporali e naufragi, nel Sud le alte temperature hanno superato ogni tipo di record rispetto agli anni passati.
Quello che si continua erroneamente a definire “maltempo“, precisano i manifestanti, è in realtà l’inizio di una vera e propria “crisi climatica“. Il caldo anomalo con cui i siciliani hanno recentemente fatto i conti non è altro che il risultato del riscaldamento globale di cui l’uomo è stato artefice negli ultimi decenni. Che non c’è più tempo da perdere lo si ripete da anni, e adesso – di fronte a un clima totalmente “impazzito” – non resta che prendere atto delle conseguenze che molti ancora fanno finta di non vedere.
La video intervista