Agrigento, sequestrati beni da oltre 700 mila euro a Gagliano

Agrigento, sequestrati beni da oltre 700 mila euro a Gagliano

AGRIGENTO – Il nucleo della polizia tributaria della guardia di finanza di Agrigento ha eseguito, nei confronti di Antonino Gagliano, 49 anni, residente a Siculiana, un sequestro di beni immobili e mobili i quali, se fossero stati rivenduti sul mercato, di circa 710.000 euro.

Il provvedimento cautelare preventivo, presente nell’ambito di un procedimento in materia di misure di prevenzione antimafia, è stato emesso nello scorso mese di ottobre nei confronti di Gagliano dalla seconda sezione tribunale di Agrigento, a firma del dottore Giuseppe Miceli.

La proposta è stata avanzata dalla direzione distrettuale antimafia della procura della Repubblica di Palermo. Il sequestro, del valore complessivo di circa 710.000 euro, ha riguardato due ditte di Siculiana intestate ai figli di Gagliano, un cementificio anch’esso di Siculiana intestato alla moglie, appezzamenti di terreno situati tra Siculiana e Realmonte ed i saldi attivi dei rapporti bancari intestati o riconducibili al nucleo familiare di Gagliano.

in particolare, il valore delle tre imprese e relativi beni strumentali ammonta a circa 410.000 euro, quello dei terreni a circa 250.000 e quello dei conti correnti a circa 50.000 euro. Gli uomini delle fiamme gialle sono pervenuti a tali risultati a seguito di accertamenti patrimoniali delegati dalla procura distrettuale di Palermo, afferenti sia a Gagliano che al relativo nucleo familiare.

La ricostruzione dei flussi finanziari operata dai militari del nucleo di polizia tributaria della città dei templi ha rilevato, nell’arco temporale 2005-2013, una cospicua sproporzione tra il valore dei beni acquistati rispetto alla capacità reddituale del nucleo familiare del Gagliano.

L’applicazione della misura di prevenzione patrimoniale conferma la pericolosità sociale di Gagliano, già emersa a seguito dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere eseguita nei suoi confronti nel novembre 2015 per fatti di estorsione aggravata dal fine di agevolare “cosa nostra”.

Le unità immobiliari confiscate sono state affidate ad un amministratore giudiziario già nominato dallo stesso tribunale di Agrigento all’atto dell’emissione della misura cautelare.

Pertanto il tribunale ha fissato, per il 14 dicembre prossimo l’udienza per la discussione della proposta di applicazione, nei confronti del Gagliano, della misura di prevenzione personale e della confisca dei beni oggetto dell’odierno sequestro .