TAORMINA – Aumentano i tariffari per un matrimonio a Taormina per i non residenti: si passa dagli 800 euro precedenti ai 1.600 attuali.
Il dibattito sul provvedimento
Critiche da parte dell’ex primo cittadino Mario Bolognari che la reputa “demenziale“, ma che invece il sindaco attuale Cateno De Luca spiega così: “È vero tutto è raddoppiato come per esempio il biglietto per la funivia, abbiamo dovuto agire così per evitare il secondo dissesto finanziario; il primo da dodici milioni di euro è stato causato proprio da Bolognari, il quale prima di andarsene ha lasciato un buco nel bilancio di altri cinque milioni. Dimostrando di avere il senso delle istituzioni le opposizioni si sono astenute, Bolognari invece è andato via prima del voto finale“.
La replica di Bolognari invece è stata questa: “Il provvedimento ha valore retroattivo, quindi anche per coloro che avevano sottoscritto un contratto e pagato un servizio. Una misura illogica, vessatoria e probabilmente illegittima. Significa che due giovani che desiderano sposarsi a Taormina e non sono residenti devono pagare per una cerimonia che dura circa mezz’ora una cifra spropositata.
Si tratta di incidere su una risorsa economica che porta ricchezza alla città: alberghi, ristoranti, bar. Sono circa ottanta i matrimoni di questo tipo e per il 60% riguarda stranieri che portano a Taormina i loro invitati, con un effetto molto positivo sull’economia locale, è sbagliata la decisione di fare cassa con questa misura. Ma ancor più sbagliato è applicare l’aumento anche a coloro che hanno prenotato e magari hanno già pagato 800 euro per sposarsi da oggi in poi e le prenotazioni sono circa una quarantina fino al 2024. Ora l’ufficio dovrà chiedere l’integrazione di altri 800 euro“.
Infine De Luca stigmatizza e menziona la sua città natale, Fiumedinisi facendo un “paragone”: “Sposarsi a Taormina non è la stessa cosa che farlo a Fiumedinisi, con tutto il rispetto“.