CATANIA – Le richieste di costituzione di parti civili hanno caratterizzato l’udienza preliminare sulla richiesta di rinvio a giudizio, avanzata dalla Procura di Catania, per 25 persone, nell’ambito dell’inchiesta sulla gestione di rifiuti legata alla società partecipata Rap di Palermo e sulle discariche Valanghe d’inverno e Tiritì dell’Oikos tra Misterbianco e Motta Sant’Anastasia.
Inchiesta Oikos e Rap: rinviate a giudizio 25 persone
Il gup Luigi Barone si è riservato la decisione, aggiornando il procedimento al prossimo 22 luglio. Tra i 25 imputati, c’è anche il capo della Protezione civile siciliana, Salvo Cocina, in qualità di dirigente generale del dipartimento regionale Acqua e rifiuti, incarico che ha ricoperto dal 1 agosto 2018 al 18 giugno 2020, e gli imprenditori Orazio e Domenico Proto.
L’inchiesta è basata su indagini dei carabinieri del Noe (Nucleo Operativo Ecologico) e della sezione di Polizia giudiziaria dell’Arma. Secondo un capo d’imputazione, dalla Rap di Palermo sarebbero stati conferiti rifiuti urbani indifferenziati e non come frazione secca, come previsto, nelle discariche gestite dall’Oikos, per l’inadeguatezza e l’inefficienza degli impianti di Trattamento meccanico biologico (Tmb) fisso e mobile in uso nella discarica di Bellolampo.
Le indagini
Attenzionato anche il progetto esecutivo di ampliamento delle discariche dell’Oikos in cui un dirigente e un funzionario della Regione, Natale Zuccarello e Gianfranco Cannova, secondo l’accusa, avrebbero “omesso di procedere ai controlli sull’impianto di percolato”, autorizzando “la gestione abusiva in presenza di carenze progettuali“.
La richiesta di rinvio a giudizio, che comprende anche le due società, la Rap di Palermo e l’Oikos di Motta Sant’Anastasia, l’hanno firmata i sostituti procuratori Raffaella Agata Vinciguerra e Angelo Brugaletta, e vistata dal procuratore aggiunto Ignazio Fonzo.
Individuate le parti offese nel ministero dell’Ambiente e Regione Siciliana, entrambi assenti all’udienza di oggi, nei Comuni di Motta Sant’Anastasia, Misterbianco e Palermo, nella Città Metropolitana di Catania, nel comitato ‘No discarica‘ e nell’associazione Zero Waste Sicilia. Hanno presentato richiesta di costituzione parte civile anche Legambiente e Codacons.