Colpo agli eredi del boss Agate: sequestro da mezzo milione di euro, anche la villetta di Kartibubbo

Colpo agli eredi del boss Agate: sequestro da mezzo milione di euro, anche la villetta di Kartibubbo

TRAPANI – La direzione investigativa antimafia di Trapani ha eseguito un decreto di sequestro anticipato ai fini della successiva confisca di prevenzione beni mobili e immobili, per circa mezzo milione di euro, ai figli e alla moglie di Mariano Agate, boss mafioso di Mazara del Vallo deceduto nel 2013.

Il provvedimento di sequestro è stato emesso dalla sezione penale e misure di prevenzione del tribunale di Trapani, su proposta del direttore della dia, che ha applicato la norma del codice antimafia che consente di sequestrare i patrimoni illecitamente accumulati dai mafiosi anche dopo la loro morte.

Mariano Agate, detto anche il “papetto” (il piccolo Papa) è stato uno dei più pericolosi boss mafiosi siciliani, condannato per traffici illeciti di stupefacenti, per associazione mafiosa, per diversi omicidi, alcuni dei quali eccellenti (fra tutti basti citare l’omicidio di Giangiacomo Ciaccio Montalto e la strage di Capaci).

Numerose sentenze irrevocabili di condanna hanno attribuito ad Mariano Agate, per oltre trent’anni, l’indiscusso ruolo di capo del mandamento mafioso di Mazara del Vallo.

Fedele alleato dei mafiosi corleonesi, Agate si è anche prodigato per garantire nell’area di Mazara del Vallo lunga e sicura latitanza al boss Totò Riina, al quale era stato fornito supporto logistico oltre che falsi documenti d’identità facenti capo all’agricoltore Giuseppe Bellomo, cugino di Agate.

Tra i beni sottoposti a sequestro, una villetta residenziale all’interno del villaggio turistico “Kartibubbo” di Torretta Granitola a Campobello di Mazara, che l’uomo aveva ricevuto in “dono”, negli anni settanta, dal faccendiere mafioso internazionale Vito Roberto Palazzolo a conclusione dell’operazione immobiliare gestita da Cosa Nostra mazarese che portò al passaggio di proprietà del complesso turistico da investitori stranieri al costruttore di Monreale, Calcedonio Di Giovanni, destinatario anch’egli, negli anni passati, di misura di prevenzione personale e patrimoniale.

L’immobile non è mai stato intestato ad alcun componente della famiglia Agate, ma quando nel 2014 gli uomini della Dia di Trapani fecero irruzione nel villaggio turistico di Kartibubbo vi trovarono all’interno, a trascorrere le vacanze ospiti, dei figli di Mariano Agate, i quali riferirono di aver sempre utilizzato quella villa senza aver mai saputo chi fosse il proprietario formale dell’immobile e senza aver mai pagato le utenze elettriche e idriche.

Sequestrato anche un elegante appartamento di Mazara del Vallo, che una figlia del boss mafioso avrebbe acquistato utilizzando i cospicui stipendi che le erano stati elargiti a fronte di una vaga attività di collaborazione lavorativa dalla Calcetruzzi Mazara spa, azienda di produzione di conglomerato cementizio oggi definitivamente confiscata, che è stata per vari decenni il simbolo tangibile dello strapotere economico e mafioso della cosca degli Agate.