Vasti incendi degli ultimi giorni: una fatica per chi lavora con dei problemi a monte

Vasti incendi degli ultimi giorni: una fatica per chi lavora con dei problemi a monte

CATANIA – Temperature altissime, incendi che divampano, si propagano a dismisura e causano danni in alcuni casi anche distruttivi. Si potrebbe riassumere così quanto accaduto in alcune province della nostra isola nei giorni passati a causa dei forti venti di scirocco e della colonnina di mercurio che in alcuni casi ha oltrepassato i 40 gradi.

Dalla playa di Catania alla Riserva delle Saline di Priolo Gargallo, nel Siracusano, da San Michele di Ganzaria, nel Catanese, fino ad arrivare a quello che ha colpito il villaggio turistico di Calampiso a San Vito Lo Capo. Tutti eventi che hanno generato il panico tra le persone presenti e che in alcuni casi, come quello della playa e quello di San Vito Lo Capo, hanno reso necessario il trasporto delle persone via mare tramite gommone.

A sentire in particolar modo la fatica per il numero, ma soprattutto per l’entità degli interventi, sono stati gli addetti ai lavori, ovvero i vigili del fuoco, che hanno visto un aumento esponenziale delle proprie ore di lavoro. Santo Re, vigile coordinatore del comando provinciale dei vigili del fuoco di Catania e segretario provinciale Conapo Catania, puntualizza come si sia lavorato no stop e come ciò sia dovuto prima di tutto alla carenza di uomini e mezzi e alla mancanza della convenzione con la Regione Siciliana riguardo alla campagna antincendio boschivo, ma non solo.

“Data la carenza di uomini e mezzi – racconta Re – mercoledì il personale è rimasto impiegato dalla mattina alla sera senza pause. Prima ancora nella zona della Piana e nell’Ennese ci sono stati incendi che sono durati per circa 12 ore. Il personale naturalmente è stremato e non riesce a fronteggiare tutte le richieste di intervento e a dare un servizio al 100 % efficiente al cittadino. Inoltre la convenzione con la Regione per la campagna antincendio boschivo non è partita e il direttore regionale, per surrogare quest’altra mancanza, ha attivato da ieri mattina due squadre per questa mansione a straordinario, che partiranno da Catania e che saranno attive fino al 31 agosto”.

La politica negli ultimi tempi ha mostrato una certa vicinanza, ma quel che si chiede sono i fatti, anche per una maggiore peroccupazione per il cittadino.

“Abbiamo fatto richieste a 360 gradi – prosegue Re -, ma ancora c’è il silenzio. Tre giorni fa abbiamo incontrato il ministro dell’Interno Matteo Salvini e il suo sottosegretario Stefano Candiani e ci hanno assicurato che entro fine anno si aprirà il distaccamento di Palagonia e che a questo scopo a Catania verranno assegnate 30 unità di vigili. Siamo sottodimensionati per il servizio ordinario e il capo del corpo, l’ingegnere Fabio Dattilo, ci ha detto che, con le prossime 1.500 assunzioni che saranno fatte da dicembre fino a tutto il 2020, riuscirà a mettere a Catania le 50 unità che mancano. Abbiamo chiesto anche i nuovi mezzi, perché quelli che abbiamo sono vetusti, e di rivedere la classificazione del comando di Catania, che ha solo 450 unità che devono aumentare, perché riusciamo a fare 18mila interventi l’anno. Candiani e Salvini ci hanno rassicurato anche riguardo all’equiparazione retributiva e pensionistica con gli altri corpi dello Stato, ma adesso abbiamo bisogno dei fatti, anche perché il cittadino non può più aspettare anche a causa della situazione emergenziale che vive adesso”.

Un’altra tematica di non poco conto riguarda i rifiuti, che vengono bruciati e che trasformano alcune zone in veri e propri quartieri discarica. Un aiuto potrebbe arrivare da un maggior senso civico del cittadino e dai controlli da parte degli enti locali.

“In diverse parti – conclude Re – ci sono delle microdiscariche. Dai rifiuti abbandonati si sviluppa l’incendio, che emana sostanze pericolose, che vanno a depositarsi su roba che poi noi e gli animali mangiamo. La carenza di mezzi e personale influisce per affrontare l’incendio, ma per la prevenzione i Comuni si dovrebbero attivare in maniera preventiva, effettuando un pattugliamento o mettendo telecamere o dei piantoni nei punti in cui sorgono discariche. La popolazione va sensibilizzata a partire dai bambini, con iniziative a scuola”.