Funzionario Anas accusato di corruzione: caduti gravi indizi di colpevolezza

Funzionario Anas accusato di corruzione: caduti gravi indizi di colpevolezza

REGGIO CALABRIA – Riceviamo e pubblichiamo integralmente una nota stampa relativa agli sviluppi dell’operazione “Cumbertazione” relativa alla presunta corruzione di un funzionario dell’Anas, l’ingegnere Giovanni Fiordaliso:

“Cadono i gravi indizi di colpevolezza per l’ing. Giovanni Fiordaliso, funzionario ANAS coinvolto nell’operazione della DDA reggina e della Guardia di Finanza denominata Cumbertazione. Dopo la sentenza della Suprema Corte di Cassazione, che per ben due volte annulla l’ordinanza primigenia di arresto, emessa nel mese di agosto anche il Tribunale della Libertà di Reggio Calabria annulla sulla gravità indiziaria ed esclude che ci sia stato un patto corruttivo tra l’ing. Giovanni Fiordaliso e l’imprenditore Bagalà.

L’ordinanza, e con essa le accuse mosse nei confronti dell’ingegnere, cadono sotto le accurate e devastanti
arringhe dei legali di fiducia avvocati Antonio Managò e Marco Gemelli. L’ipotesi accusatoria di corruzione,
sostenuta dalla pubblica accusa, viene spazzata via da un lavoro meticoloso e certosino che i due legali hanno
portato avanti durante le udienze passate al TDL ed in Cassazione. Un lavoro estenuante, dei due legali, che
ha dimostrato in modo logico tutta la difesa che l’ingegnere, con il coltello tra i denti, sostenne fino
dall’interrogatorio di garanzia dinnanzi al GIP. All’ingegnere non fu regalato nessun Rolex e tantomeno si fece
pagare viaggio di piacere.

Un collegio difensivo, quello dell’ing. Fiordaliso, che vede gli avvocati Managò e Gemelli coordinare e
condurre le indagini difensive con caparbietà e astuzia legale, non soffermandovi alle superficiali inesattezza
dell’ordinanza, ma scavando affondo alle vicende e facendo emergere interpretazioni grossolane e
travisamento macroscopiche. Il fatto più eclatante è la conversazione, sul quale si fonda l’impalcatura
accusatoria, dove in una conversazione in auto tra Bagalà ed un suo collaboratore parlano di dover comprare
una serie di orologi Rolex tra cui uno per il ‘signor Gianni’, cosa assolutamente errata in quanto già dal solo
ascolto del nastro si sentiva chiaramente che il nome che veniva fuori era ‘signor Giorgio’, oltre al brogliaccio
di ascolto, scritto dalla Guardia di Finanza, dove vi erano tre punti interrogativi accanto al nome ‘signor
Gianni’.

Il lavoro dei due penalisti, avvocati Managò e Gemelli, non si è fermato qui, ma affonda, anche l’accusa
mossa, sul piano disciplinare, dall’azienda Anas di cui è dipendente l’ing. Giovanni Fiordaliso. Infatti, in sede
disciplinare, i due penalisti, coadiuvati dall’ing. Domenico Basile, in qualità di consulente, tra i massimi
esperti di ingegneria forense, e dall’avv. Giuseppe Mazzotta, giuslavorista, hanno dimostrato davanti ad una
commissione nominata dall’ad dell’ANAS che le condotte intercorse tra l’ingegnere Giovanni Fiordaliso e
l’imprenditore Bagalà erano lecite tanto che nel mese di febbraio la società annulla il procedimento. Anzi,
l’Anas per non aver applicato le regole contrattuali nei confronti dell’ingegnere dopo l’annullamento della
procedura disciplinare viene chiamata in giudizio di fronte al Tribunale del Lavoro di Roma, dove l’avv.
Domenico Colaci, esperto di diritto amministrativo, ottiene un’ordinanza in via d’urgenza che annulla i
provvedimenti emessi nei confronti del dipendente fino a quel momento riconoscendogli il maltolto.

Grande soddisfazione da parte degli avvocati di fiducia e dai consulenti che hanno sposato a pieno la difesa
dell’ing. Giovanni Fiordaliso, in particolare, l’ing. Domenico Basile ha riferito: ‘È bastato richiamare la teoria e la pratica degli appalti dei lavori pubblici per evidenziare la correttezza dei comportamenti dell’ing. Fiordaliso. Quello che ha subito anche dall’ANAS, suo datore di lavoro, è ingiusto, ingiustificato ed ingiustificabile; sarebbe bastato ricostruire gli eventi e leggere le carte della cd ‘Indagine’ per cogliere l’assoluta estraneità dell’ing. Fiordaliso a qualsiasi ipotesi delittuosa o anche di semplice irregolarità amministrativa’. 

Resta tra gli imputati del processo ‘Cumbertazione’ con rito ordinario l’ingegnere Giovanni Fiordaliso. Ma la
sua posizione accusatoria è chiaramente ridimensionata dopo l’annullamento dell’ordinanza primigenia da parte del Tribunale della Libertà di Reggio Calabria a seguito dei due annullamenti della Suprema Corte di Cassazione.

L’ing. Giovanni Fiordaliso ha a sua volta dichiarato che ‘tutta la vicenda segna fortemente la mia famiglia,
che mi ha dato la forza di affrontarla, ringrazio i miei legali e consulenti che hanno fin da subito creduto alla
mia estraneità ai fatti contestati, portandomi ad ottenere i risultati ad oggi conseguiti. Andiamo avanti
fiduciosi nella giustizia’.