Succede a Siracusa e provincia: 21 luglio POMERIGGIO

Succede a Siracusa e provincia: 21 luglio POMERIGGIO

SIRACUSA – Ecco le operazioni più importanti condotte questo pomeriggio dai carabinieri a Siracusa e provincia.

  • Ultimamente, i carabinieri del nucleo ispettorato del lavoro, d’intesa con il dirigente dell’ispettorato territoriale del lavoro e in stretta sinergia con i militari del comando provinciale carabinieri di Siracusa, hanno condotto una serie di controlli in 10 ditte con sede in provincia. L’esito degli accertamenti ha fatto emergere come in due cantieri sottoposti a controllo, uno a Siracusa e il secondo a Lentini, vi fossero gravi carenze sotto il profilo della sicurezza del lavoro non essendo stati predisposte, in entrambi i casi, imbracature e protezioni per i carpentieri contro le cadute dall’alto; i due rispettivi impresari sono stati quindi deferiti all’autorità giudiziaria per non aver garantito le previste misure di sicurezza. Inoltre a Lentini, dopo l’ingresso dei carabinieri all’interno di un emporio gestito da cittadini cinesi sono stati trovati due lavoratori impiegati in nero. Tra i casi più eclatanti, il controllo a un panificio di Pachino dove, i militari del NIL e del comando provinciale, hanno trovato 4 dei cinque lavoratori presenti, impiegati in nero. Il controllo a un cantiere edile operante ad Augusta ha portato all’accertamento che i due operai impiegati da un’impresa edile di Misterbianco, lavoravano in nero. Per tutte e tre le attività è stato adottato il provvedimento della sospensione dell’attività imprenditoriale. Nel corso dell’attività ispettiva sono inoltre state elevate sanzioni amministrative e multe per quasi 50 mila euro.
    CC Nucleo Ispettorato Lavoro SR - repertorio Controlli CC NIL - repertorio
  • I carabinieri della sezione tutela patrimonio culturale di Siracusa, insieme ai militari del comando provinciale, hanno denunciato una professionista siracusana di 40 anni che, nella propria casa, possedeva illecitamente beni archeologici. I reperti, di epoca greca (III sec. a.C.), erano esposti, ben visibili, nel salone dell’abitazione. Si tratta di: una “kylix” (coppa in ceramica), una “lekythos” (vaso per oli o profumi a forma di brocca ansata, con collo stretto e corpo allungato, usato prevalentemente nelle cerimonie funebri) e una “pisside” (contenitore usato per unguenti o profumi). I beni, che sono stati sequestrati ed esaminati dai funzionari della Soprintendenza, sono ritenuti di notevole interesse storico. Sono in corso ulteriori accertamenti per individuare il luogo di provenienza dei reperti. La donna è stata denunciata per ricettazione dalla procura della Repubblica di Siracusa, che ha coordinato le indagini. Il sequestro si inserisce nell’ambito di una più ampia azione di contrasto al commercio illecito di beni archeologici. La Sicilia, particolarmente ricca di vestigia del passato, è oggetto di un incessante saccheggio di reperti destinati al mercato clandestino dei beni d’arte, alimentato da collezionisti incuranti delle modalità con le quali tali reperti vengono procurati. Tale fenomeno, infatti, interessa i numerosi siti dell’isola che, oltre a subire la spoliazione del proprio patrimonio archeologico, vengono gravemente danneggiati dall’azione dei tombaroli.
    TPC - reperti sequestrati TPC - ricupero reperti