SICILIA – È tornato per qualche minuto un timido sole stamattina sul capoluogo etneo dopo un’intera settimana contraddistinta da cieli cupi e carichi di pioggia.
Il timore di una possibile “replica” del terribile scenario vissuto nella giornata di martedì 26 ottobre ha tenuto con il fiato sospeso i catanesi nel corso delle 48 ore di “lockdown” meteorologico imposto dall’amministrazione cittadina.
Catania “graziata” da Apollo
Stavolta, però, i tremendi effetti del ciclone “Apollo” sono stati marginali. Precipitazioni e vento hanno sì toccato Catania e provincia, ma il loro impatto sul territorio etneo è stato minore rispetto alle attese.
La situazione di allerta ai piedi dell’Etna si è esaurita ancor prima delle ore 14 di oggi, con la riapertura anticipata di luoghi e attività rimasti inaccessibili per ragioni di sicurezza.
Il punto su Siracusa
A essere colpita con maggiore mordacità è stata la città di Siracusa, dove si sono moltiplicati allagamenti, interruzioni stradali e forti mareggiate. Diversi anche i soccorsi portati a cittadini rimasti bloccati dall’acqua alta.
Ma anche nella città di Archimede, adesso, si prova a tornare gradualmente alla normalità. Gli interventi di ripristino da parte di tecnici, forze dell’ordine operatori della Protezione civile e vigili del fuoco sono ancora in corso, in particolare lungo quei collegamenti saltati con la provincia.
Apollo di allontana
Il capo del Dipartimento di Protezione civile regionale, Salvo Cocina, ha ribadito che “Apollo” si sta progressivamente allontanando dall’isola e la sua forza sembra essere destinata a ridursi nel corso delle prossime ore.
Le previsioni effettuate dai vari portali dedicati alla meteorologica tracciano costantemente la potenziale traiettoria del ciclone. Tra la serata di oggi e la mattinata di domani potrebbe già essere un brutto ricordo, trascinato in direzione delle coste libiche.
L’eredità del ciclone
L’esperienza, però, insegna. Cosa aspettarsi dal futuro? Il downburst di inizio ottobre, l’impetuoso nubifragio dei giorni passati che ha flagellato Catania e il pugno chiuso sferrato da “Apollo” su Siracusa devono necessariamente riportare alla luce la centralità della lotta ai cambiamenti climatici, fin troppo spesso ignorati.
Il territorio siciliano è indubbiamente tra i più fragili d’Italia e, come ampiamente ribadito, sono sempre più frequenti i fenomeni “estremi” alle nostre latitudini. Il ciclone è passato, ma l’emergenza non va in soffitta.