Coronavirus, Sicilia arancione: è polemica. Musumeci: “Avevo chiesto zona rossa”

SICILIA – Continua a montare la polemica dopo l’ordinanza del Governo centrale che ha colorato la Sicilia di arancione e non di rosso come avrebbe voluto il Comitato tecnico scientifico siciliano. A partire dal sindaco di Messina, Cateno De Luca, che si è scagliato contro il Governatore regionale, fino ad arrivare a Musumeci stesso che si è detto contrario all’ordinanza del Ministro della Salute, Roberto Speranza, che ha piazzato la Sicilia in zona arancione fino al 15 gennaio. “Avevo chiesto zona rossa. Pazienza“, il commento del Presidente ieri all’ingresso dell’Albergo delle Povere di Palermo dove, insieme con il leader della Lega Matteo Salvini, stava effettuando una visita.

Le misure restrittive anti-Covid, comunque, a prescindere dal colore, sono state anticipate di una settimana dal Governo centrale, così come chiesto da quello Regionale. “C’è un solo rimedio, purtroppo, per evitare l’ulteriore crescita dei contagi in Sicilia: adottare misure restrittive, tenendo conto anche delle indicazioni arrivate dal Comitato tecnico scientifico regionale“, ha dichiarato Musumeci dopo il confronto di ieri con il Governo centrale. Durante tale confronto è stata presentata “questa nostra preoccupazione è condivisa con la necessità di anticipare l’entrata in vigore della zona arancione, che, comunque, sarebbe stata dichiarata da Roma nelle prossime giornate. Una decisione che ci fa guadagnare una settimana di tempo, in un quadro nazionale e internazionale di crescita esponenziale del contagio“.

Sono certo – afferma Musumeci – che tornerà a prevalere la responsabilità collettiva. Sarebbe assurdo se per la indisciplina di una minoranza si dovessero pagare, ancora, costi sociali ed economici enormi. Una parte importante, come sempre, per garantire l’effettività di queste misure – conclude il presidente della Regione – è affidata alle forze dell’ordine. Auspico pertanto che vi sia una maggiore presenza, con il ricorso a tutto il personale disponibile, anche delle associazioni di volontariato della Protezione civile regionale“.

Fonte foto Regione Siciliana