Viaggi della speranza al costo di mille euro, due scafisti ne favoriscono l’ingresso in Italia: due arresti – VIDEO

Viaggi della speranza al costo di mille euro, due scafisti ne favoriscono l’ingresso in Italia: due arresti – VIDEO

POZZALLO – La Polizia di Stato ha sottoposto a fermo di polizia giudiziaria i due scafisti, un somalo e un sudanese, entrambi di 18 anni, responsabili, assieme ad altri soggetti presenti in Libia, di aver favorito lingresso clandestino nel territorio dello Stato di cittadini extracomunitari, con le aggravanti di aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale in Italia di più di 5 persone, per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale delle persone esponendole a pericolo per la loro vita e incolumità e inoltre per averle sottoposte a trattamento inumano e degradante.

La nave Aita Mari battente bandiera spagnola, che nei giorni scorsi aveva tratto in salvo 79 migranti che viaggiavano a bordo di un gommone sovraffollato e in pessime condizioni di galleggiabilità, ha attraccato ieri al porto di Pozzallo, nel Ragusano, facendo sbarcare i migranti che venivano ospitati al locale Hotspot.

Gli uomini della Squadra Mobile della Questura di Ragusa, con la partecipazione di un’Aliquota dei carabinieri e della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza, immediatamente dopo l’arrivo della nave, hanno avviato le indagini che portavano in pochissimo tempo ad acclarare le responsabilità penali dei due giovani che avevano favorito l’ingresso illegale di migranti.

Grazie al lavoro di un team di poliziotti esperti in tecniche investigative di contrasto dell’immigrazione clandestina, è stato possibile raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti dei due giovani, che venivano indicati dai passeggeri come coloro i quali avevano condotto il gommone partito dalle coste libiche.

I testimoni hanno raccontato agli investigatori che per la traversata ognuno di essi aveva pagato la somma di circa mille euro. Al termine dell’attività investigativa, su disposizione della Procura della Repubblica di Ragusa, i due indagati sono stati condotti nel carcere di Pozzallo.