Reddito di emergenza e aiuti, ministro Catalfo: “Tutelare il lavoro e aiutare le aziende”

Reddito di emergenza e aiuti, ministro Catalfo: “Tutelare il lavoro e aiutare le aziende”

PALERMO – “Per far rialzare il nostro Paese dobbiamo prima di tutto lavorare per rafforzare lo spirito di leale collaborazione tra imprese e lavoratori. Sono le parole scelte dal ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Nunzia Catalfo, in occasione della Festa dei lavoratori.

“L’imperativo è tutelare il lavoro e aiutare le aziende, convinti che una economia sana fatta di imprese che vogliono crescere sul mercato possa trovare giovamento solo se impiegati e operai vivono in condizioni di stabilità e tranquillità”, si legge in un post del ministro su Facebook.

Secondo la politica, il mercato del lavoro avrebbe buone possibilità di resistere alla terribile crisi scatenata dall’emergenza Coronavirus, ma non senza un intervento deciso delle autorità competenti, che dovrebbero puntare a una maggiore riqualificazione dei lavoratori.

Tra le misure economiche previste nelle prossime settimane vi sarebbe uno stop ai licenziamenti per altri 3 mesi (con altre 9 settimane di cassa integrazione per i lavoratori, anche per professionisti con un solo dipendente).

Nunzia Catalfo torna a parlare anche dell’ormai noto “Reddito di emergenza“, misura economica per i cittadini in difficoltà a causa delle conseguenze economiche del lockdown. Dovrebbe essere un reddito temporaneo, valido per circa 3 mesi, con una spesa prevista di oltre un miliardo di euro.

Sembra che anche chi usufruisce del Reddito di cittadinanza fino alla soglia di 200 euro sia destinatario di questo nuovo sostegno. Per il resto, l’assegno varierà dai 400 euro (single) agli 800 (famiglie).

Per colf e badanti, tra le categorie più colpite dalla crisi economica, dovrebbe essere previsto, invece, un bonus tra i 400 e i 600 euro, in base al numero di ore di lavoro prestate. La misura sarà valida anche per i lavoratori e le lavoratrici del settore sotto le 20 ore settimanali contrattuali.

Rimane ancora da discutere la posizione dei braccianti agricoli, la cui carenza in questo momento si fa sentire particolarmente. Un’ipotesi, ancora da dibattere, è quella di permettere ai percettori di Reddito di Cittadinanza o dei fondi della Cassa Integrazione di prestare qualche ora di servizio in campo agricolo senza perdere il sussidio.

Immagine di repertorio