PALERMO – In lutto Palermo per la scomparsa di Mimma Faia, una 38enne rimasta folgorata in una trattoria di corso dei Mille durante una semplice giornata di lavoro.
Stava passando lo straccio in un locale che si trova a pochi metri da via Paolo Balsamo, quando è stata improvvisamente travolta da una scarica elettrica.
Palermo in lutto per Mimma Faia: folgorata da una scarica elettrica mentre era a lavoro
Aveva lottato per oltre due mesi Mimma, in coma da quella tragica giornata ma le speranze si sono spente nelle ultime ore. La 38enne era ricoverata nel reparto di terapia intensiva del Policlinico, sorretta dalle speranze e le preghiere di chi le era stato accanto dal primo minuto.
“Un dolore che colpisce la comunità”
“Un grande e ingiusto dolore colpisce oggi la nostra Comunità – scrivono dalla parrocchia Maria Santissima delle Grazie di Roccella – abbiamo pregato… abbiamo sperato…Ora Mimma è al cospetto di Dio. Il Signore l’accolga nel Suo Regno di luce e di pace.
“Chiediamo la luce e la forza della fede per i suoi figli, Carmelo, Christian e Cristina, perché possano vivere questo ingiusto e doloroso momento, con la sicura speranza nel cuore, che loro amata mamma vive al cospetto di Dio e da lì non mancherà di ricordarli costantemente al Signore e di accompagnarli per tutta la loro vita”.
Le parole di dolore del figlio
Sui social ha voluto dare un ultimo saluto anche il figlio maggiore: “Riposa in pace amore mio, grazie di tutto quello che hai fatto per me e venga sempre dentro di me e prenditi sempre cura come hai sempre fatto”.
I saluti a Mimma Faia
E ancora altri messaggi di “addio” per chi Mimma la conosceva e le voleva bene: “Riposa in pace amica mia – scrive Valentina – ci hai distrutto. Non doveva andare così, hai lottato fino alla fine. Non ci posso credere. Riposa in pace amica mia, ti porterò per sempre nel mio cuore”.
“Non doveva finire così, stavi semplicemente lavorando per portare a casa un tozzo di pane. Ciao cara Mimma, donna forte e sempre battagliera nelle sfide della vita. Non ti dimenticheremo mai”.