PALERMO – Su richiesta della Procura di Palermo, guidata da Maurizio de Lucia, il giudice per le indagini preliminari ha emesso provvedimenti cautelari per C.M. e altri due individui coinvolti in una rissa aggravata e accusati di porto in pubblico di arma da fuoco e sparo in aria.
L’episodio in questione si è verificato a dicembre, quando al culmine di una rissa furono sparati colpi di pistola nel pieno centro della città.
Rissa con sparatoria: l’esito delle indagini
Le misure restrittive, che prevedono la custodia cautelare in carcere per uno dei soggetti e gli arresti domiciliari per gli altri due, sono il risultato delle indagini condotte dai carabinieri della compagnia di Palermo Piazza Verdi.
L’episodio ha ricevuto notevole risonanza mediatica, specialmente sui social media, in quanto la rissa e l’uso illegale di armi da fuoco sono avvenuti nel cuore della città, in un’area nota per la movida serale e notturna, tra cui via Isidoro la Lumia e le strade adiacenti.
Tempestività e fermezza come reazione a quanto accaduto
L’accaduto, datato 10 dicembre scorso, si è svolto di fronte a numerosi frequentatori dei locali pubblici e si inserisce, come sottolineato dalla Procura in una nota, in un contesto storico in cui diversi eventi rischiano di compromettere la sicurezza pubblica nelle strade cittadine.
Tuttavia, in risposta a tali situazioni, la Procura e le forze dell’ordine hanno reagito con tempestività e fermezza, come dimostrato anche in questa occasione.
Prima applicazione del Decreto Caivano
Per la vicenda ha trovato la prima applicazione il cosiddetto Decreto Caivano che prevede misure urgenti di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile.
È stato infatti contestato agli indagati il neo articolo 421 bis del codice penale che punisce “chiunque, al fine di incutere pubblico timore o di suscitare tumulto o pubblico disordine o di attentare alla sicurezza pubblica, fa esplodere colpi di arma da fuoco o fa scoppiare bombe o altri ordigni o materie esplodenti (la cd. “stesa”)”.
Altri episodi violenti
Occorre, inoltre, ricordare che per l’episodio della violenta aggressione di due ispettori della polizia municipale che si trovavano per ragioni di istituto dinnanzi ad un locale di mescita di alcoolici situato all’interno del perimetro della “Vucciria”, sono stati individuati quali gravemente indiziati del delitto ben quattro soggetti tutti pregiudicati i quali ivi sostavano con il chiaro intento di mantenere inalterato il contesto di illegalità in quella zona, dando in quel modo aggressivo e violento mostra di ritenere il controllo delle Forze dell’Ordine come una “ingiustificata invasione della sfera di competenza”.
Altro episodio brutale da richiamare che è stato commesso nelle zone destinate alla movida selvaggia, nell’area al di sotto della via Isidoro la Lumia, è quello dell’omicidio del giovane Celesia Rosolino ad opera di un minorenne avvenuto qualche giorno prima del Natale 2023, all’interno della discoteca “Notr3” di via Pasquale Calvi.
Anche per tale episodio, come è noto, l’intervento contestuale di polizia e carabinieri coordinati dalle due Procure della Repubblica competenti, del Tribunale ordinario e presso quello per i Minorenni, ha assicurato alla legge il colpevole (peraltro reo confesso) ed ha fatto chiarezza immediata sul sistema di favoreggiamento che ha circostanziato i fatti.
L’attività della Procura della Repubblica e delle Forze di Polizia giudiziaria è in continuo e non arrestato fermento al fine di pervenire ad un clima più sereno di civile convivenza cittadina, a discapito del quale sembrano agitarsi taluni soggetti che vivono senza riconoscere il primato della legge e che saranno in modo fermo e severo perseguiti per essere assicurati agli istituti di pena, pur nel rispetto ed in ossequio al principio costituzionale della presunzione di innocenza.